“L’incarico attribuito a Nicola Magrini alla direzione dell’Ausl Romagna per un corrispettivo di 146.031,67 euro l’anno per 5 anni, altro non è che l’ennesimo tassello di una strategia regionale che vede già da tempo una sproporzione tra spese connesse alla proliferazione del management e il risparmio sui servizi e il personale in prima linea ogni giorno nella trincea dei servizi sanitari”: lo scrive in una nota Davide Minutillo, capogruppo comunale di Centrodestra per Forlì.
“Appena qualche mese fa la giunta Bonaccini e la maggioranza di centrosinistra hanno varato una legge che istituisce l’istituzione di una figura sanitaria aggiuntiva all’interno della direzione strategica aziendale territoriale delle varie Usl dell’Emilia-Romagna, la figura del direttore assistenziale. Parliamo di 14 nuovi dirigenti che potrebbero arrivare a costare tra l’1,5 e i 2 milioni di euro in più l’anno al sistema sanitario regionale. Parliamo di ‘poltrone’, nuove figure dirigenziali, mentre c’è carenza di personale medico e infermieristico! Vi sembra giusto?”: spiega e si domanda Davide Minutillo.
“La nostra rete sanitaria ha bisogno di ben altro, che dell’assunzione di nuovi dirigenti. Le priorità sono altre: parliamo delle prestazioni rinviate negli anni del Covid e ancora da recuperare, la carenza di medici nei vari Pronto Soccorso, incluso Forlì, delle lunghe liste d’attesa, della mancanza dei presidi medico-sanitari nei Comuni periferici, dopo la sciagurata chiusura dei cosiddetti “piccoli ospedali”, della soppressione dei servizi come nel forlivese l’automedicalizzata Mike 42, della diminuzione dei posti letto. E l’elenco delle problematiche potrebbe continuare”: commenta il capogruppo comunale di Centrodestra per Forlì.
“Stiamo parlando di macro-scelte di governance sanitaria da addebitare alle varie giunta regionali di centrosinistra e delle determine in capo ai manager delle varie Ausl territoriali tutte di nomina politica. Proprio questi ultimi fatti, queste decisioni che impattano nella spesa pubblica collettiva, dunque riguardano le tasche di tutti noi, ci fanno dire con più convinzione che si deve rimettere al centro del dibattito politico il tema dell’uscita di Forlì e del nostro comprensorio dal carrozzone dell’Ausl Unica di Romagna, dove è più che evidente le scelte strategiche privilegino sempre Ravenna, Rimini e Cesena”: è la proposta di Davide Minutillo.
«Irricevibile che ci si venga a dire che “non si sono soldi per gestire servizi sanitari di emergenza a Forlì” mentre allo stesso tempo si trovino le risorse per nuovi manager e nuovi ospedali. Chiediamo, invece, misure serie per recuperare le prestazioni sanitarie arretrate, per reperire medici di base e stabilizzare il personale infermieristico precario, per potenziare la territorialità sanitaria e i servizi del 118, per ridurre liste d’attesa e code nei pronto soccorso. Se Bonaccini e i “suoi uomini” in Usl non riescono in questo intento ci si lasci liberi di riconquistare la nostra autonomia, ricostituire l’Ausl di Forlì e poter garantire con equità de avvedutezza i servizi di emergenza e sanità en nostro territorio»: conclude il capogruppo comunale di Centrodestra per Forlì, Davide Minutillo.