«Lo scorso 23 gennaio l’Assessorato al decentramento del comune di Forlì ha inviato ai coordinatori dei quartieri una e-mail con la richiesta di far pervenire entro 15 giorni “suggerimenti in merito alle modifiche da apportare al Regolamento dei Quartieri”.
A parte le ovvie perplessità che suscitano tempistiche così ristrette – si consideri, a titolo di confronto, che il Consiglio comunale ha impiegato oltre 8 mesi a scrivere il regolamento, pur contando sul supporto di tecnici e uffici – ciò che pare francamente assurdo è che tale richiesta non sia stata preceduta da alcun momento di verifica collettiva sulla funzionalità del regolamento medesimo a quasi un anno e mezzo dall’insediamento dei quartieri, benché un incontro di verifica di questo tipo fosse stato auspicato in maniera trasversale anche dalle forze politiche in occasione della sua approvazione» è l’analisi di Federico Morgagni di Forlì e Co.
L’ultima assemblea plenaria fra quartieri e amministrazione risale all’ottobre del 2022 ed era stata convocata per trattare una lunga serie di questioni e problematiche rispetto alle quali da tempo i quartieri stessi chiedevano inutilmente riscontro alla Giunta. «Va da sé che tale riunione non ha avuto nulla a che spartire con un confronto mirato che, avendo alla mano anche dati, numeri e supporto degli uffici, permettesse un bilancio complessivo del funzionamento del regolamento dei quartieri, e assicurasse quindi quella preparazione organica e collettiva necessaria per rendere credibile un vero percorso partecipativo. A peggiorare le cose, la mail del 23 gennaio non faceva alcuna menzione a future occasioni di confronto aperto e collettivo fra l’Amministrazione e i quartieri in merito alle proposte di modifica pervenute, limitandosi a comunicare che le singole osservazioni sarebbero state vagliate dall’assessorato competente» insiste Morgagni.
«Nel corso del Consiglio comunale di lunedì siamo quindi intervenuti sulla vicenda chiedendo con forza che ogni modifica al regolamento dei quartieri venga realizzata sulla base di un percorso coinvolgente e partecipativo, che parta dalla messa in comune delle conoscenze e dall’elencazione delle eventuali criticità emerse, e che veda insieme allo stesso tavolo il Comune e tutti quei cittadini i quali, all’interno dei quartieri, mettono la propria passione civica a disposizione della comunità. Riteniamo che il metodo della partecipazione e del largo coinvolgimento di tutti i soggetti interessati sia cruciale per costruire percorsi reali di democrazia dal basso, e debba quindi rappresentare un interesse primario di ogni soggetto che abbia a cuore il miglioramento e l’allargamento delle funzioni dei quartieri e la valorizzazione dell’impegno civico dei cittadini» conclude Federico Morgagni, capogruppo “Forlì e Co.”