Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della Disciplina dei Diritti Umani (CNDDU), in occasione del Safer Internet Day (Giornata per una rete più sicura) 2023 che si celebra oggi 7 febbraio, ricorda l’importanza della formazione a scuola in funzione di una maggiore consapevolezza dei rischi connessi all’utilizzazione dei social media da parte dei giovanissimi. La giornata è stata istituita nel 2004 dall’Unione europea; a distanza di circa diciannove anni l’importanza di una simile ricorrenza si avvalora sempre di più: il progresso incessante e il moltiplicarsi dei social media (Tik Tok, Roblox, Instagram, Facebook etc.) ha generato uno sviluppo esponenziale delle nuove tecnologie comunicative, con le relative applicazioni, impensabili fino a qualche tempo fa, ma ha anche accresciuto enormemente i rischi delle fruizioni digitali.
In seguito alle restrizioni dovute alla pandemia, molti giovani sono rimasti forzatamente a casa esplorando il web in diverse maniere; senza demonizzare mezzi che comunque hanno permesso di esprimere creatività, attivismo sociale, una certa imprenditorialità, docenti, genitori e studenti dovrebbero maggiormente riflettere sui lati “oscuri” di internet.
Il CNDDU, a tal proposito, intende rimarcare un aspetto che spesso viene trascurato ed è foriero di molteplici irregolarità: l’iscrizione ai social non è regolamentata a sufficienza e i giovanissimi tendono a falsificare l’età anagrafica (Iscrizione dei ragazzi ai social e a violare le norme sulla privacy: i controlli sul limite di età sono solo sulla carta, Sole24Ore, 16/06/2021). Una volta conseguito l’accesso, il materiale che viene pubblicato espone l’adolescente a situazioni difficilmente controllabili, tanto più che, ostentando un’età superiore alla propria, si può diventare più facilmente bersaglio di attenzione moleste o di interazioni improntate al cyberbullismo da parte di altri utenti.
Il CNDDU, in funzione di quanto rilevato, reputerebbe urgente avviare un programma funzionale all’informazione / formazione e conoscenza “#FuoriCampo” circa le violazioni commesse dai giovanissimi; ogni scuola dovrebbe erogare un questionario online anonimo a studenti e famiglie sulle modalità di accesso ai social network. I dati, una volta acquisiti, potrebbero essere oggetto di monitoraggio del fenomeno e successivamente diventare spunto di riflessione per avviare strategie di correzione delle criticità emerse.
Inoltre, si suggerisce di adottare procedure di iscrizione atte a scoraggiare i giovanissimi aspiranti utenti mediante, per esempio, la richiesta di Spid identificativi.
Il CNDDU propone di formare, sempre nell’ambito del progetto “#FuoriCampo”, team di studenti motivati per identificare e strutturare azioni / proposte per migliorare la sicurezza della navigazione online.
Romano Pesavento