Migliaia di bambini e famiglie sono a rischio dopo che due devastanti terremoti e decine di scosse di assestamento hanno colpito oggi il sud-est della Turchia e la Siria, oltretutto in un periodo dell’anno in cui le temperature scendono regolarmente sotto lo zero e la neve e la pioggia gelata sono comuni. Secondo le autorità, nei due Paesi sono morte più di 4.300 persone, tra cui bambini, e altre migliaia sono rimaste ferite, numeri che purtroppo continuano ad aumentare. In Turchia, gli sforzi sono attualmente concentrati sulla ricerca e il salvataggio e l’Unicef si sta coordinando con il governo e il Disaster and Emergency Management Presidency sui bisogni primari legati alla più ampia risposta umanitaria.
In Siria, l’Unicef sta valutando l’impatto dei terremoti e si sta preparando a sostenere la risposta umanitaria in coordinamento con i partner: qui i bambini continuano ad affrontare da tempo una delle situazioni umanitarie più complesse al mondo, aggravata dall’insicurezza alimentare e dalla dipendenza da fonti d’acqua alternative e non sicure, che provocano la trasmissione di malattie, un’altra minaccia mortale per i bambini e le famiglie colpite.
“I nostri cuori e i nostri pensieri sono rivolti ai bambini e alle famiglie colpiti nel cuore della notte, rendendo il terremoto ancora più pericoloso e devastante: la nostra priorità immediata è garantire che ricevano il sostegno di cui hanno disperatamente bisogno – afferma Chiara Morale presidente del Comitato Unicef di Forlì-Cesena -. Inoltre è probabile che scuole, ospedali e altre strutture mediche ed educative siano state danneggiate o distrutte dalle scosse, con un ulteriore impatto sui più piccoli. In un momento così drammatico i bambini e le loro famiglie hanno bisogno di soccorso urgente e della più ampia risposta umanitaria”.
L’unico modo per aiutarli è fare una donazione su www.unicef.it/terremoto o tramite bonifico bancario intestato a: UNICEF – Comitato di Forlì-Cesena, IBAN: IT32 R030 6913 2981 0000 0002 047 (causale: “Donazione per Emergenza terremoto Turchia/Siria).