“Da sempre, fin da quando il nuovo polo commerciale di Pieve Acquedotto era un’idea embrionale, ci siamo sempre schierati in difesa dei commercianti, osteggiando una programmazione volta a sacrificare il commercio di vicinato e il tessuto sociale che si crea attorno ai piccoli negozi”. Il direttore di Ascom – Confcommercio Alberto Zattini non lascia spazio a dubbi e condividendo pienamente con quanto affermato dal direttore di Confesercenti, Giancarlo Corzani, sottolinea come “le associazioni cittadine si sono battute in maniera compatta, seppur con differenziazioni dettate dalle scelte delle singole realtà associative, nel tutelare la rete commerciale esistente, quella composta dai piccoli negozi, sin da quando si iniziò a parlare dei progetti che contraddistinguono la programmazione urbanistica commerciale e che ora stanno prendendo forma”.
“A noi di Confcommercio in particolare – sottolinea Zattini – non stupisce la presa di posizione di Gianni Nannini dal momento che, a suo tempo, abbiamo provveduto ad allontanarlo dalla compagine sociale di Confcommercio. Si era, infatti, associato solo ed esclusivamente perché ambiva ad una carica istituzionale che ovviamente, nell’ambito e nel rispetto della democrazia che governa la nostra associazione, gli è stata rifiutata spiegandogli che nella nostra associazione non c’è spazio per personalismi e che l’unica strada per essere eletti è legata all’espressione democratica dei consensi. Lo abbiamo, quindi, allontanato dall’Associazione restituendogli la quota versata qualche mese prima e gli abbiamo detto che per quello che ci riguardava, il suo percorso all’interno di Confcommercio era definitivamente terminato”.
“Per questa ragione – continua Zattini – posso immaginare che Nannini nutra talmente tanto astio nei confronti della nostra realtà da rimanere cieco davanti a quello che Confcommercio ha fatto in quarant’anni di storia. Soltanto chi è in malafede ed è spinto da una posizione personale può ritenere la nostra un’associazione distratta alle dinamiche che interessano il centro storico. È tale l’ipocrisia di Nannini da spingerlo a non leggere nemmeno i comunicati che Confcommercio dirama dal momento che, non più tardi di qualche giorno fa, abbiamo sottolineato attraverso una conferenza stampa che il commercio è la parte centrale non solo della città ma dell’economia di Forlì-Cesena rivendicandone, quindi, il suo ruolo primario“.
Il direttore di Ascom-Confcommercio sottolinea poi che “sono stati fatti degli errori e che spetta alle associazione di categoria il diritto e il dovere, nei confronti dei nostri associati, di critica”. Nannini è un capitolo chiuso: “Per quel che ci riguarda – conclude – dopo questo doveroso chiarimento, Gianni Nannini finisce in archivio come la sua comunicazione di allontanamento da Confcommercio. Temo invece che Nannini sia telecomandato, male molto male, da qualcuno che certamente non ha a cuore i problemi del commercio ma esclusivamente il proprio tornaconto personale, magari a sfondo elettorale. Noi andiamo avanti, accanto a chi come noi ha realmente a cuore il centro storico e le sue attività, per continuare a batterci come abbiamo sempre fatto, in difesa di quello che è un patrimonio di tutti e non solo degli esercenti: il nostro splendido centro cittadino”.