«Sono entrambe malattie letali per il nostro territorio, la prima ne consuma decine e decine di ettari, impermeabilizzando suoli, generando traffico, facendo morire i commerci in centro e degradando la città, la seconda ne attanaglia la città antica con una ormai insostenibile pressione del traffico motorizzato privato, consumando gli ultimi spazi liberi nella zona storica. Nell’ultimo periodo l’asfalto ha ricoperto un’area da sempre libera in via Romanello, previo abbattimento di tratti di mura storiche poi è la volta di via Isonzo dove una bellissima e coloratissima piantagione di cachi è stata soppiantata da nuovi, inutili posti auto. Poi è stata la volta della parte superiore della “barcaccia” dove ora possono stazionare bellamente decine di auto. Adesso è giunta l’ora del parcheggio del campus, la cui realizzazione porta a termine una assai discutibile operazione iniziata durante la precedente Amministrazione» è l’attacco di Alessandro Ronchi e Cristina Mengozzi portavoce di Europa Verde Forlì-Cesena.
«Vogliamo ricordare che inizialmente è stata occupata senza autorizzazione dall’università un’area adiacente l’ingresso al Campus su via Corridoni, recintando uno spazio pubblico per consentire a professori e impiegati dell’università di parcheggiare gratis, privilegio del quale non godono tutti gli altri cittadini, nel silenzio e nell’inerzia dell’Amministrazione di allora, la cui assessora poco tempo dopo riuscì a trasferirsi all’interno dell’ufficio tecnico dell’università. Si osserva che i professori e dipendenti già dispongono all’interno della recinzione dell’università, verso il piazzale Solieri, circa un centinaio di posti già pavimentati e fruibili. Poi è stato portato avanti l’attuale progetto per occupare con oltre 100 posti auto tutta la fascia inedificata e fino a poco tempo fa piena di alberi lungo viale Corridoni. Si tratta di un intervento che non sarebbe accettabile neppure in un parchetto di periferia e che invece altererà irrimediabilmente uno spazio nato e cresciuto insieme con gli antichi padiglioni dell’ospedale Morgagni sorti fra il 1902 e il 1915» insistono gli esponenti dei Verdi.
«Tutto questo va in direzione opposta a qualunque politica di mobilità sostenibile e di buonsenso: ogni azione di questa amministrazione è finalizzata ad aumentare il traffico e la congestione di mezzi privati, ignorando qualunque ipotesi di efficientare i mezzi pubblici, l’intermodalità, le alternative. L’amministrazione non ha una visione e non studia nemmeno quanto di buono fanno da altre parti, continuando con la solita ricetta obsoleta che non fa che aggravare la situazione. Prima di proporre altre cementificazioni nelle aree più centrali della città la giunta dovrebbe dimostrare l’effettiva esigenza di altri posti auto, cosa assai difficile visto che è sufficiente fare un giretto in ore che non siano di punta il lunedì e il venerdì mattina per rendersi conto della enorme quantità di spazi liberi» concludono Alessandro Ronchi e Cristina Mengozzi.