L’Assessorato alla Cultura del Comune di Forlì con i propri Musei Civici rafforza l’impegno rivolto a favorire rapporti di collaborazione con importanti musei e istituzioni culturali d’Italia. Lo fa attraverso un’imponente operazione di prestiti di opere in alcune delle più importanti mostre che animano il mondo dell’arte nazionale.
“Tale dinamica – sottolinea l’assessore alla Cultura Valerio Melandri – indica non solo una vera e propria rinascita culturale dopo i difficili anni della pandemia, ma testimonia l’importanza e il valore dei capolavori conservati nelle collezioni comunali ed il riconoscimento di Forlì come città d’arte a livello nazionale ed internazionale”.
La piccola preziosa tavola di Lorenzo Costa, “Madonna con il Bambino e San Francesco” (1504–1505 ca.) dal Museo Civico di San Domenico è visibile da qualche giorno all’interno dei rinnovati ambienti di Palazzo dei Diamanti di Ferrara, nell’ambito della mostra “Rinascimento a Ferrara. Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa”, in corso dal 18 febbraio al 19 giugno, a cura di Vittorio Sgarbi e Michele Danieli. La mostra è dedicata ai due grandi protagonisti del Rinascimento ferrarese Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa e presenta oltre cento opere provenienti dai musei e dalle collezioni di tutto il mondo.
Il pregevole dipinto di Giacomo Balla, “Siamo in quattro (Beato chi li trova 1920-1925 ca.), normalmente esposto nel Museo Civico di Palazzo Romagnoli, è oggi visibile alla mostra “Oltre lo spazio, oltre il tempo. Il sogno di Ulisse Aldrovandi”, in corso dal 4 febbraio al 28 maggio nel Centro Arti e Scienze Golinelli di Bologna, organizzata da Fondazione Golinelli e Sistema Museale di Ateneo – Università di Bologna. I forlivesi hanno imparato negli anni ad amare e conoscere la collezione Verzocchi, una raccolta di settanta dipinti commissionati dall’imprenditore di origini forlivesi Giuseppe Verzocchi ai più significativi maestri italiani di metà Novecento, interamente dedicata al tema del lavoro.
“L’Amministrazione comunale – sottolinea l’assessore Melandri – con il restauro e la rifunzionalizzazione di Palazzo Albertini si sta impegnando per valorizzare appieno questa galleria di dipinti, presentandola non solo come un unicum nel panorama artistico nazionale, ma desiderando rendere un omaggio più significativo a Giuseppe Verzocchi e facendo emergere pienamente, accanto agli aspetti dell’arte, il carattere ideale della sua impresa e la sua ragion d’essere nel lavoro”.
Allo scopo di questa più profonda valorizzazione del legame esistente tra mondo della cultura e mondo dell’impresa, il dipinto di Emilio Vedova, “Interno di fabbrica”, (1949), dal 22 febbraio al 10 aprile sarà presente negli spazi espositivi del Teatro del Falcone del Palazzo Reale di Genova alla mostra “Transizioni. Impresa, Lavoro, Società”, realizzata da Fondazione Ansaldo, con la co-organizzazione del Comune di Genova. Infine, due sculture “L’albero della vita (La Fontanella santa 1921) e “Lux” (1920), opere di Adolfo Wildt di Palazzo Romagnoli saranno protagoniste dal 16 marzo al 18 giugno alla mostra “Klimt e l’arte italiana” in programma al Mart- Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. L’esposizione, nata da un’idea di Vittorio Sgarbi e curata da Beatrice Avanzi, riunirà attorno ai due capolavori di Klimt “Giuditta II” e “Le tre età della donna”, circa duecento opere, tra cui le due sculture forlivesi, per analizzare l’influenza di Klimt su grandi artisti del primo novecento, tra cui Felice Casorati, Vittorio Zecchin, Luigi Bonazza e appunto Adolfo Wildt. “Tale interesse del mondo espositivo per le nostre opere – conclude Melandri – dimostra come i Musei Civici forlivesi siano inseriti a pieno titolo nel panorama culturale italiano”.