Tanti racconti di un’umanità sofferente per l’assurdità della guerra; il consiglio di diffidare di narrazioni dei fatti superficiali, ingessate da stereotipi predefiniti, anche perché Gabriella Simoni, giornalista Mediaset inviata di guerra da oltre trent’anni, ci ha tenuto a definire il ruolo del giornalista: “Deve andare dove voi non volete o non potete andare”. Dopo i saluti di Riccardo Lombardi e Vittorio Manes, rispettivamente presidenti della Round Table 6 Forlì e del Club 41 n.38 Forlì, le due realtà promotrici della serata, svoltasi il 16 marzo al Circolo Aurora in Palazzo Albicini a Forlì, la giornalista ha raccontato del suo lavoro sul fronte ucraino: “È fondamentale essere sul campo, parlare con la gente, approfondire, tentare di capire, sapendo che è all’opera anche la propaganda delle parti in causa. Come ogni volta, comunque, a pagarne il danno maggiore sono le persone normali, travolte dalla crudeltà della guerra”.
E la Simoni di conflitti ne ha raccontati diversi, a partire dal 1991, allo scoppio della prima guerra del Golfo, in Iraq, dove fu prigioniera delle truppe di Saddam Hussein per otto lunghi giorni. Dal 1992 al 1994 ha poi seguito la Guerra in Somalia e nel 1996 in Ruanda. La guerra in Bosnia non è riuscita a seguirla, poiché era in maternità in quel periodo. “Nonostante racconti guerre – ha affermato – da più di trent’anni credo ancora che la pace sia l’unica via da perseguire. Sempre!”.
La sua lunga esperienza negli scenari di guerra, e la presenza, all’incontro, anche del marito, Giovanni Porzio, giornalista, scrittore e fotoreporter, per trent’anni inviato speciale del settimanale “Panorama”, hanno permesso anche un approfondimento da più punti di vista, di come sia cambiato, in generale negli anni, il modo di raccontare giornalisticamente la guerra. È stato notevole l’interesse suscitato nei partecipanti alla serata, che hanno rivolto diverse domande alla giornalista Mediaset.
Tra i presenti, anche il colonnello Samuele Sighinolfi, comandante provinciale dei Carabinieri, e Giovanni Amadori, presidente dell’Associazione Dino Amadori. La serata è stata anche l’occasione per un nuovo ingresso nelle fila del Club 41 n. 38 Forlì, quella dell’ex tabler Vincenzo Bongiorno, 43 anni consulente assicurativo, amministratore unico di FMI ed impegnato sul territorio in diverse iniziative. A dargli il benvenuto il presidente del Club 41 n. 38 Forlì, Vittorio Manes e gli altri soci presenti, con l’augurio di sempre: “Possano le catene dell’amicizia non arrugginire mai”.