Venerdì 24 marzo 2023 alle ore 21,00 al Teatro comunale di Predappio andrà in scena lo spettacolo dal titolo “Ti ho amato da… morire” voci di donne, letture tratte dal libro “Ferite a morte” di Serena Dandini, realizzato dalla compagnia teatrale TeatriAmo, con il patrocinio del Comune di Predappio.
Lo spettacolo “Ti ho amato da… morire” nasce da un’idea di Maria Emanuela Angelini ed è coordinato e adattato da Claudio Saponi. Saranno letti monologhi, che nascono dalla voce diretta delle vittime, donne assassinate proprio in quanto donne per mano di uomini che dicevano di amarle. Sono casi giudiziari che vengono liquidati come inevitabili conseguenze di un “improvviso raptus di follia” e invece sono la coerente conclusione di violenze durate a volte un’intera vita. “Ferite a morte” vuole dare voce a chi ormai non può più parlare, con la speranza di infondere coraggio a chi può ancora fare in tempo a salvarsi denunciando i suoi persecutori. La rappresentazione sarà accompagnata da musica dal vivo e, come conclusione, sarà letta una storia raccontata dal punto di vista di un uomo nella parte del maltrattante.
A seguire interverranno Andrea Spada presidente del CTM (Centro trattamento maltrattanti) di Forlì e Giulia Civelli responsabile del Centro Donna del Comune di Forlì. Lo spettacolo sarà a ingresso libero e il ricavato andrà a favore delle case di accoglienza per le donne che hanno subìto violenza del Centro Donna del Comune di Forlì. Quest’iniziativa fa parte del ciclo di eventi, incontri e attività organizzate per commemorare l’8 marzo.
Spiega l’assessore Francesca Farolfi: “Questa è una tematica che mi è sempre stata molto a cuore e da quando sono mamma di una bambina lo è ancora di più. Con questo spettacolo, vorrei dare un segnale: ognuno di noi, anche con piccoli gesti, può fare un passo per estirpare questo terribile fenomeno, per creare un cambiamento culturale, per aiutare le donne a essere più consapevoli dei loro diritti, prima di tutti del diritto di scelta, motivo per cui molte volte subiscono aggressioni e violenze”.