Succede a Forlì: un’ intera facciata di una palazzina del centro storico della cittadina romagnola imbandierata a festa con grandi striscioni tricolori inneggianti a Mina, la nostra cantante più brava di tutti i tempi, insomma la nostra “bandiera”, per gli auguri di compleanno, che cade, appunto, il 25 marzo. L’autore di tutto ciò si chiama Franco Ghetti, docente in pensione all’Istituto Alberghiero, che è forse il più sfegatato fans della “Tigre di Cremona”. E questo è il racconto della mia visita a questa suggestiva Casa-Museo.
Alla prima rampa di scale subito una gigantografia di Mina in bianco e nero ci accoglie col suo sorriso smagliante e ironico, seguita da tutta una serie di foto e locandine sia a colori che in bianco e nero della misura 35×70 del periodo dal 1972 al 1978. Mentre saliamo le scale per arrivare al Museo situato nella mansarda di questa palazzina Franco Ghetti mi corregge chiamandolo rifugio: “Si perché è proprio il mio covo dove spesso mi rifugio per stare solo con me stesso e coi miei pensieri, i miei ricordi e poi è un rifugio veramente minoso“.
Appena entriamo nel rifugio vedo un grande pannello di cartone a forma di disco, quelli usati per fare “l’uomo sandwich”, con le date del cinquantesimo anniversario della carriera della cantante con cui lui e altri membri del fans club hanno girato quasi tutta l’Italia, poi un cartonato con l’effige di Mina ad altezza naturale, e quindi inizia a mostrarmi i suoi “tesori”: copertine di tutte le riviste e rotocalchi italiani, centinaia di Cd attaccati a una parete, centinaia di piccoli dischetti colorati con l’effige della cantate che lui chiama ironicamente “paillettes”…, subito dopo da un armadio tira fuori tutti gli Lp italiani della cantante e poi quelli registrati in molte lingue di ogni parte del mondo, e poi una decine di cassette dove sono stipati i mitici 45 giri, che ormai si possono trovare solo nei mercatini di quartiere delle grandi città, e poi un altro cassetto con tutte le edizioni speciali, e infine una cassapanca con una infinità di memorabilia. C’è di che far girare la testa ad ogni appassionato di musica.
L’attenzione di Franco per Mina parte dalla metà degli anni Settanta quando è scoppiato il suo grande amore per le sue canzoni e prima fra tutte “Uomo”, il brano che lo ha colpito di più! Insomma un mondo di musica, di grande musica che hanno accompagnato tutta la vita di questo professore forlivese, felicemente sposato, con due figlie, tre nipoti, ma con nel cuore le canzoni di Mina. Allora Franco che augurio vuoi fare a Mina? “Le faccio un grandissimo augurio esclusivamente di salute e serenità, a lei alla sua famiglia, perché sono in contatto con qualcuno di loro e ti devo dire che sono persone meravigliose”. Non avevamo alcun dubbio!
Alla fine di questa incredibile giornata in una normalissima casetta di Forlì, che non smette mai di stupirci, io credo che Franco Ghetti abbia ancora davanti agli occhi e nel suo cuore di giovane militare di leva in permesso speciale, quella indimenticabile serata del concerto di Mina alla Bussola Domani, Lido di Camaiore, del mitico Sergio Bernardini, del primo luglio del 1978, quando diede l’annuncio che si ritirava dalle scene. Quella serata ammantata da una leggera nebbiolina, quando all’incirca verso le due della notte, dopo un concerto memorabile, la «Tigre» uscì dal locale, si chiuse la porta alle sue spalle e non tornò mai più indietro.
Michele Minisci