«La nomina di Camillo Langone, presidente della commissione deputata a scegliere alcuni dipinti da aggiungere alla prestigiosa collezione del mecenate forlivese Giuseppe Verzocchi, genera stupore e indignazione. L’Amministrazione comunale avrebbe potuto scegliere per questo ruolo esperti di alto profilo del nostro territorio e non solo, ma ha preferito un personaggio che si è distinto per polemiche antiscientifiche a partire dall’evoluzionismo di Darwin definito una superstizione ottocentesca, fino ad approdare alla propaganda “no mascherine” in tempo di covid e al definire “fasciste” le misure di confinamento sanitario» è l’attacco della Consulta Laica Forlivese.
«Nessun processo ad alcuna opinione, anche le più controverse, ma è d’obbligo una seria riflessione sulle posizioni di stampo talebano contro le donne, del presidente Langone affermare che per tornare a far figli bisognerebbe togliere i libri e l’istruzione alle donne è un pensiero vergognosamente misogino, culturalmente arretrato e intollerabile. La collezione Verzocchi, patrimonio di tutti i forlivesi, con le sue tele ci racconta il mondo del lavoro. Dagli anni Cinquanta ad oggi molto, anche se non a sufficienza, è cambiato. Le donne sono diventate determinanti per lo sviluppo economico e la crescita di una società radicalmente mutata. Ci si può domandare allora con oggettiva preoccupazione: con quale sguardo il presidente della commissione esaminatrice saprà cogliere questo mutamento e trasferirlo nelle sue valutazioni artistiche e culturali?» conclude la Consulta Laica Forlivese.