Fa notizia l’intercettazione di ufficiali del Gruppo Wagner, i quali minacciano di fucilare i mercenari non disponibili ad avanzare sotto il fuoco nemico. Non è una novità. In molti eserciti si è praticata la fucilazione dei propri combattenti non disponibili allo scontro. Entrare nella “zone d’uccisione” è un trauma che, per tanti, rappresenta un passo insuperabile.
Per quanto riguarda il nostro Paese, la Grande Guerra è stata un laboratorio sanguinoso: un mattatoio gli assalti alla baionetta, un mattatoio le retrovie per i disertori. La motivazione fa la differenza: ma non è facile diffonderla nelle menti e nei cuori, soprattutto quando al fronte vanno masse considerevoli di esseri umani.
Roberto Balzani