Il Rotary Club Forlì festeggia il suo 74° anniversario dell’ammissione al Rotary International, avvenuta con atto certificato l’11 aprile del 1949 dopo la nascita del Club l’8 febbraio di quell’anno. Per ricordare tale ricorrenza, proprio martedì 11 aprile è stato organizzato un Interclub con la partecipazione del sodalizio di Forlì e di quelli la cui costituzione nel tempo è stata sostenuta dal Club padrino forlivese: Rimini (1953), Cesena (1957), Faenza (1959) e Forlì Tre Valli (2004). Saranno presenti anche gli altri dell’Area Romagna Centro del Distretto 2072, Cervia Cesenatico, Cesenatico Mare, Cesena-Valle del Savio, Valle del Rubicone. Interverranno Luciano Alfieri, Governatore distrettuale, Maurizio Marcialis, Past Governor e presidente della Commissione distrettuale Disabilità, Pietro Berti, psicologo, Roberto Vitali, Ceo di Village for All-V4A, introdotti dal presidente del Rotary Club Forlì, Filippo Cicognani. Durante la serata riservata ai soci, che si svolgerà all’Adriatic Golf Cervia a Milano Marittima, e intitolata “Per un Rotary senza barriere”, sarà presentato “HappyCamp”, il progetto di campeggio aperto a persone disabili, proposto nella zona di Comacchio e realizzato da anni con il contributo di vari Rotary Club, fra cui quello di Forlì, che si attivano nelle proprie zone di azione per individuare i soggetti e sostenerne la partecipazione, anche correlandosi con le varie associazioni.
Presidente Cicognani, l’iniziativa proposta in occasione del 74° compleanno del Rotary cosa intende sottolineare? «Non si tratta di una celebrazione ma di evidenziare l’importanza di un’istituzione che svolge da 74 anni un ruolo nella propria città e territorio. Già questo è un segno distintivo di presenza, di continuità, un frutto rilevante grazie anche ai numerosi service offerti in questi anni con il contributo spontaneo ma professionale di molti soci, dei giovani del Rotaract e di tante persone amiche che hanno donato il proprio tempo e la loro disponibilità. Poi, l’11 aprile, cade proprio di martedì che è il giorno in cui il Rotary Club Forlì abitualmente si riunisce».
Qual è oggi l’immagine del Rotary? «È professionalità, amicizia, servizio. Mi piace sottolineare non solo la convivialità del ritrovarsi, che pure è importante, ma il valore di professionisti che anche al di fuori delle riunioni del Club mettono a disposizione della collettività le proprie competenze, la loro leadership, gratuitamente e in modo disinteressato, nel segno dell’amicizia e di una comune progettualità».
Guardando all’annata in corso e agli sviluppi delle varie linee di intervento, quali sono i principali progetti e iniziative? «Sono attive azioni nell’ambito della sanità, dell’integrazione dei disabili, il progetto sull’orientamento scolastico per mettere gli studenti degli ultimi anni delle scuole superiori a conoscenza del mondo professionale, in funzione della scelta universitaria, con particolare attenzione alle nuove professioni. Vi è anche il programma “A scuola in salute”, patrocinato dall’Ausl, approvato dall’Ufficio scolastico territoriale e in parte cofinanziato dal Distretto 2072, con il coinvolgimento di nove scuole e di oltre 2500 studenti che hanno potuto approfondire vari temi direttamente a contatto con i medici soci del nostro Club e altri professionisti di riferimento nel territorio. Si sono così affrontati argomenti su corretta alimentazione, infertilità e malattie sessualmente trasmesse, criticità del periodo adolescenziale, sicurezza stradale, dipendenze da smartphone e da internet… Ci sono poi i service di volontariato a favore della Mensa Caritas e dell’Associazione Anffas, alla quale è stato donato un sollevapersone e con cui è stato messo a punto il progetto “Fuori orario” per sostenere e accompagnare i disabili. Vi sono state anche le sette quote offerte dal Club per la partecipazione all’ “Happy Camp” 2023. L’anno scorso è stato pure realizzato un service musicale con la donazione di un pianoforte all’Ospedale Morgagni-Pierantoni ed è stato organizzato nella Chiesa di Santa Lucia un concerto di solidarietà con la raccolta fondi per sostenere l’Opera don Pippo. Fra le altre iniziative ricordo pure la serata di ospitalità offerta ai ragazzi della delegazione libanese giunta a Forlì, il sostegno ai doposcuola della Dante Alighieri e della Manzoni, i vari service del Gruppo Consorti, guidato da Isa Bianchi, che recentemente ha donato un contributo alla Casa Rifugio antiviolenza del Centro donna del Comune, e la vicinanza espressa alle iniziative dei giovani del Rotaract. È in fase di preparazione pure un volume sulla storia della Madonna del Fuoco».
Anche il Rotary sta cambiando. Come coniugare tradizione e innovazione pure nella propria immagine pubblica? «Queste azioni di servizio sottolineano come il Rotary Club Forlì sia a stretto contatto con la società, in un’attività rotariana che viene progettata e attuata in Consiglio, nelle varie Commissioni, durante le conviviali e nei momenti interni, che molto spesso permettono di conoscere e approfondire temi di attualità e culturali grazie alla presenza di relatori qualificati o soci che mettono a disposizione l’esperienza delle loro professioni. Non solo conviviali, dunque, ma un’intensa e gratificante azione di amicizia, conoscenza, approfondimento e servizio».
Guardando avanti, quale sarà il futuro del Club? E quali sono le linee che pensa possibili per affrontare il cambiamento in atto nella società? «È proprio impegnandomi in modo particolare quest’anno, come Presidente, che ho scoperto la validità e l’attualità del Rotary, oltre all’importanza che riveste all’interno della società. Credo che il futuro del nostro Club sia legato alla condivisione degli ideali rotariani e della ruota, l’immagine-simbolo del sodalizio, un ingranaggio che tutti i soci muovono verso l’obiettivo comune, in un’azione legata alla capacità e alla disponibilità delle persone a dare qualcosa in più di sé. Un’azione che, oltretutto, viene valorizzata attraverso il gioco di squadra, il forte spirito di altruismo, il senso di amicizia, la capacità di condivisione, il disinteresse e il tempo dedicato a coltivare amicizie e relazioni, che si cementano nelle riunioni ma soprattutto partecipando insieme ai progetti di servizio. Il futuro del Rotary Club Forlì, che è in ottima salute, è quindi legato alla qualità dei soci, ai progetti e servizi offerti alla comunità territoriale di riferimento. Guardando con attenzione anche agli altri Club, al Distretto e al Rotary International. Il Rotary è un’organizzazione diffusa, coordinata da un Consiglio e da un Presidente, appunto coordinatore, che dura in carica un anno per poi passare il collare ad un altro socio affinché la ruota giri. Perché le tante cose che si fanno sono frutto delle capacità, della professionalità, delle attitudini e della dedizione dei soci, che si mettono così al servizio della collettività».