Oltre duecento persone hanno riempito il salone comunale di Forlì per l’incontro “Sostegno alla famiglia e alla natalità”, organizzato venerdì pomeriggio dal Gruppo consiliare Fratelli d’Italia. Un appuntamento dedicato al futuro della Nazione: sostenere la famiglia e la natalità è infatti un investimento che si fa si oggi pensando al domani. Ma come invertire il trend dell’inverno demografico della nostra Nazione? Se n’è parlato nell’incontro aperto dalla capogruppo di FdI in consiglio comunale Emanuela Bassi e dopo i saluti del sindaco di Forlì Gian Luca Zattini sono intervenuti Cristina Terenzi, già presidente della consulta delle famiglie di Forlì; Andrea Taddeo, presidente del Centro di aiuto alla Vita di Forlì; l’assessore Marco Catalano; Vincenzo Bongiorno, amministratore unico di FMI, società multiservizi per Forli e il territorio; Alice Buonguerrieri, deputato di Fratelli d’Italia e il ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella. Preziosa anche la presenza tra il pubblico del viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami.
“Parliamo di un tema continuamente sotto attacco da parte di una sinistra ideologica che vorrebbe scardinare quello che costituisce il pilastro della società, dove cresce e si sviluppa l’individuo: la famiglia – ha esordito Alice Buonguerrieri -. Famiglia, natalità è pari opportunità sono al centro dell’azione politica del Governo Meloni. Siamo nel pieno dell’inverno demografico, anzi dell’inferno demografico come sottolinea spesso il Ministro Roccella: di questo passo il sistema economico e sociale crollerà, la Nazione scomparirà. Perché l’Italia esiste nella misura in cui esistono gli italiani e l’infrastruttura più strategica per la nostra Nazione è oggi rappresentata dai figli: non possiamo arrenderci al fatto che il problema della natalità si risolva con l’immigrazione, come vorrebbe la sinistra che è causa del problema stesso. La soluzione sta nel restituire valore sociale alla maternità: oggi più che mai fare figli non è più solo un fatto privato, ma garantisce il futuro della Nazione e la tenuta economica e sociale del sistema”.
“Restituire premialità alla natalità, dunque, però non bastano provvedimenti a spot ma serve una vera rivoluzione culturale e sostegno a chi vuole costruire una famiglia – ha rimarcato il parlamentare di FdI – Questo lo può fare solo un governo di destra che da sempre ha sostenuto la famiglia naturale, e in questa direzione si è orientato il Governo Meloni nella prima manovra finanziaria, stanziando 1,5 miliardi per sostenere famiglia e natalità. Abbiamo tracciato una rotta chiara e assunto sin da subito decisioni consapevoli per ridare centralità alla famiglia e alla natalità, su questo stiamo continuando a lavorare – ha concluso Alice Buonguerrieri – Abbiamo depositato in Commissione Giustizia la proposta di legge per rendere l’utero in affitto resto universale. Basta con la mercificazione e la compravendita dei bambini: prima del diritto di avere un figlio, c’è il diritto di avere una mamma è un papà”.
“L’inferno demografico impatterà nelle nostre vite in maniera importante: sulle pensioni, sulla sanità e su tanti altri ambiti della quotidianità – ha ricordato Eugenia Maria Roccella –. Pensiamo ad esempio allo spopolamento delle aree interne della Nazione, come l’Appennino tosco-romagnolo: è un impoverimento enorme. Ogni Comune è denso di un patrimonio che solo il presidio umano può salvaguardare, ecco perché anche da ambientalisti bisognerebbe essere a favore di uno sviluppo demografico. Il problema della denatalità si può leggere da decenni, ma non è mai stato affrontato: oggi per la prima volta c’è un ministero dove la natalità è al centro. È la rivoluzione culturale cui l’Onorevole Buonguerrieri ha fatto riferimento: si è finalmente iniziato a parlarne in maniera diversa. E non è vero che la denatalità si risolve con l’immigrazione: una volta integrati, gli immigrati assumono gli stessi comportamenti degli italiani e i dati smentiscono la possibilità di far fronte al problema con i flussi migratori. C’è poi il tema della libertà delle donne: il vero problema è di non poter far figli, perché le donne continuano a desiderarli, dicono che ne vorrebbero due, ma poi non lo fanno. Questo è il vero nodo della libertà femminile, di avere donne che non sono libere di fare i figli che desiderano. Stiamo lavorando a misure trasversali per la famiglia e il Governo non deve essere il solo soggetto attivo su questo fronte, ma dobbiamo coinvolgere gli enti locali, i sindacati, il non-profit, il mondo produttivo: a breve si vedranno i risultati dei nostri sforzi, perché dobbiamo cambiare il trend prima che sia troppo tardi – ha concluso il Ministro Roccella –. Serve un profondo cambiamento sull’idea di avere figli, affinché siano sempre di più una ricchezza, una finestra aperta alla speranza e al futuro”.