Un viaggio della Memoria non è una semplice gita e nemmeno un viaggio di istruzione. Lo sanno bene i 70 studenti dell’Istituto Tecnico Industriale “G. Marconi” che, nei giorni scorsi, dal 18 al 22 aprile, hanno partecipato al progetto denominato “Corsi e ricorsi storici” (che ha goduto di un finanziamento da parte della Regione Emilia Romagna) con destinazione Praga. Scopo dell’iniziativa è stato quello di fare emergere i punti di contatto o, viceversa, gli elementi di difformità tra ciò che sta accadendo oggi in Ucraina e quanto avvenuto nel 1968 nell’allora Cecoslovacchia. In entrambi i casi, infatti, c’è uno stato (l’Unione Sovietica prima, la Russia poi) che non intende consentire a un altro stato (dapprima la Cecoslovacchia e in seguito l’Ucraina) di autodeterminarsi.
Un ulteriore parallelo è stato fatto tra i partigiani cecoslovacchi che realizzarono nel 1942 l’attentato a Reinhard Heydrich, governatore del Protettorato di Boemia e Moravia e ideatore della cosiddetta “soluzione finale”, e coloro che attualmente combattono in Ucraina per liberare la propria terra. Allo stesso modo, il sacrificio di Jan Palach in nome della libertà negata ai cecoslovacchi dai russi può essere paragonabile a quello dei reporter di guerra, che sfidano tuttora la morte pur di salvaguardare la libera informazione internazionale. Nel corso di mesi precedenti la partenza, i ragazzi dell’ITI sono stati appositamente preparati al Viaggio con una serie di approfondimenti tenuti da Mario Proli, ricercatore storico a capo dell’Ufficio Eventi del Comune di Forlì, relativamente al periodo storico che va dalla fine della prima guerra mondiale agli anni Settanta del Novecento, dal Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Forlì Luciano Caro (che ha spiegato agli studenti la differenza tra la Shoah e gli eccidi di Bucha) e da Domenico Guzzo, docente all’Università di Bologna e direttore dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Forlì-Cesena, che ha trattato gli argomenti legati al sacrificio di Jan Palach e alla Primavera di Praga.
Per approfondire quest’ultimo argomento, gli studenti si sono anche recati nella sede della Fondazione Alfred Lewin, per ascoltare il giornalista Gianni Saporetti e per cercare documenti e testimonianze (cartacee o filmate) al riguardo. Guidati dai docenti Valeria Farneti, Maurizio Gioiello, Stefano Laghi, Donatella Rabiti, Marina Rizzo, Carmelo Spadaro e Roberto Versari, le classi 4Aen, 5Ach e 5Amc hanno vissuto a Praga giornate intense, emozionanti e ricche di pathos. La visita del campo di concentramento di Terezin è stata particolarmente toccante, e altrettanto può dirsi per quella al villaggio di Lidice, letteralmente raso al suolo dai soldati nazisti per ritorsione all’attentato a Reinhard Heydrich; gli abitanti del piccolo paese vennero tutti uccisi, tranne alcune donne e sei bambini (su 89 catturati). Commovente è stata anche la visita al monumento che ricorda il sacrificio di Jan Palach, mentre assai istruttiva si è rivelata la visita al quartiere ebraico di Praga, con le sue sinagoghe e il celeberrimo cimitero. Un Viaggio della Memoria è un’esperienza indimenticabile, e i ragazzi cercheranno ora di restituire a tutti gli studenti dell’Istituto, attraverso le testimonianze scritte e i video da loro realizzati, ciò che hanno visto e appreso.