Europa Verde: “La Romagna si rialzerà, ma serve prevenzione e contrasto della crisi climatica”

Alluvione fango

«La Romagna si rialzerà anche da questa tragedia. Lo farà con le sue persone, che non hanno perso un minuto e si sono rimboccate le maniche non appena è stato possibile, per aiutare il vicino di casa, raccogliere un badile e spalare fango, portare aiuti nei centri di raccolta preposti. Servirà tanto altro, ma i cittadini stanno dimostrando la forza del nostro territorio. Anche noi siamo stati e saremo per strada a fare il possibile, e invitiamo tutti a seguire le indicazioni ufficiali per distribuire le forze, dare il proprio contributo in sicurezza e al contempo permettere ai mezzi e le squadre necessarie per mettere in sicurezza strade e edifici ancora pieni di acqua e fango» si legge in una nota di Europa Verde Forlì-Cesena.

«Accanto a questa speranza di ripresa – continua – è comprensibile la rabbia per quanto accaduto, per il pensiero che si potesse evitare, per le persone che si potevano salvare. Purtroppo la quantità d’acqua che si è riversata sul nostro territorio è stata eccezionale, inedita. Nelle due alluvioni sono piovuti quasi 4 miliardi di metri cubi d’acqua, 120 volte il volume della diga di Ridracoli che era già piena, una quantità superiore a tutta la perdita del colabrodo della rete idrica italiana annuale. Gli alvei dei nostri fiumi non sono stati realizzati per queste quantità, e la continua cementificazione e pressione urbanistica verso le aree di espansione naturale delle acque hanno fatto il resto. La prevenzione non fa notizia, spesso è invisibile e quando vengono fatte opere di messa in sicurezza non ci sono nastri da tagliare e grandi inaugurazioni».

«Ma è il più necessario degli investimenti: occorrerà spostare risorse pubbliche per mettere in sicurezza le nostre montagne dal dissesto, allargare gli alvei, delocalizzare le attività troppo vicine alle zone più a rischio. Gli esperti sono concordi, non ci sono bacchette magiche, ed è inutile dare la colpa alla pulizia dei fiumi, che nel nostro territorio non è mancata come dimostrano le foto prima del disastro. Occorre inoltre prendere atto della crisi climatica in corso, e intervenire a tutti i livelli affinché si riduca il riscaldamento globale che provoca una maggiore frequenza degli eventi estremi, sia di siccità sia di allagamenti. Anche per questo motivo a livello nazionale stiamo insistendo perché il piano clima venga sbloccato dal governo, che preferisce proporre olio di frittura nei carburanti invece di pensare ad una vera transizione energetica» conclude Europa Verde Forlì.

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