«La Romagna colpita ancora una volta dall’ondata di maltempo. Il clima si sta sempre più tropicalizzando. Lunghi periodi di siccità e all’improvviso fenomeni intensi e gravi che causano grandi danni e a volte purtroppo anche vittime. Non possiamo subire gli effetti di questi eventi, ma dobbiamo prendere provvedimenti che vadano nella direzione di governarli e prevenirli. 40 anni fa amministratori coraggiosi e lungimiranti come Angelo Satanassi e Giorgio Zaniboni, superando anche le contrarietà di tanti pseudo-ambientalisti, decisero di costruire la diga di Ridracoli che garantisce 33 milioni di metri cubi di acqua buonissima al nostro territorio. Ma oggi tutto ciò non è più sufficiente» sono le parole di Massimo Marchi di Italia Viva Forlì.
«Il problema del dissesto idrogeologico e della gestione delle risorse idriche è complesso e non ha soluzioni semplicistiche ne tanto meno uniche. Siamo favorevoli a politiche di risparmio idrico e ristrutturazione delle reti di distribuzione, ma anche se fatti con intelligenza a nuovi invasi che possano servire per stoccare l’acqua in eccesso come quella di queste ore, per poi essere redistribuita nei lunghi periodi di siccità. Siamo favorevoli al riutilizzo di acqua dai nostri depuratori e a eventuali dissalatori sulle nostre coste, ma anche alla richiesta che le nuove costruzioni e le ristrutturazioni prevedano i doppi circuiti e lo stoccaggio delle acque piovane da riutilizzare per irrigazione e scarichi fognari. Non ha senso infatti scaricare litri di buona acqua di Ridracoli nello sciacquone del bagno» insiste Marchi.
«Per tutti questi motivi chiediamo con forza che si apra un tavolo di discussione serio e aperto a tutti gli enti locali, Romagna Acque e Consorzio di Bonifica per elaborare un piano condiviso di interventi e investimenti. Oggi più che mai è necessario lo stesso coraggio e la stessa lungimiranza di quegli uomini di 40 anni fa per mettere in sicurezza i nostri territori e garantire l’acqua, l’oro blu, a tutti i romagnoli. Non ci stanchiamo infine di chiedere come veri riformisti al Governo nazionale di ripristinare l’Unità di Missione “Casa Italia – Italia Sicura”» conclude Marchi.