Davanti alle grandi sfide della sostenibilità ambientale, sociale ed economica, la pianificazione dello sviluppo urbano e socio-economico dei territori assume un orizzonte più ampio e flessibile, con una governance di largo respiro, capace di generare la più ampia collaborazione possibile tra territori, istituzioni, stakeholder e comunità. È questa la risposta di Romagna Next, il primo laboratorio nazionale di pianificazione strategica interprovinciale con l’obiettivo di superare differenze e divisioni e “fare squadra” per co-progettare il futuro di tutto il territorio romagnolo, individuando una visione condivisa di sviluppo e generando, tra le altre riflessioni, un confronto approfondito sul tema della governance e dell’innovazione amministrativa.
Venerdì mattina, nel salone Comunale di Forlì, il progetto è stato ufficialmente presentato a una ricca platea di studenti, sindaci, rappresentanti delle istituzioni locali, associazioni di categoria, sindacati e cittadini. “Credo che a nessuno possa sfuggire l’unicità di questo momento: la Romagna è qui rappresentata come soggetto unico di un progetto a cui il Comune di Forlì ha creduto fin da subito, che è, al contempo, un orizzonte, una prospettiva ma anche una realtà già concreta e attuale. Il Piano strategico Romagna Next non è uno strumento fermo, cristallizzato: Romagna Next è una progettualità, una pianificazione in divenire che sarà veramente efficace se saprà leggere in modo flessibile le sfide che la società, l’ambiente, l’economia e le comunità insediate nei territori hanno posto e porranno”. Queste le parole dell’assessore alla legalità e affari generali Maria Pia Baroni, intervenuta in apertura del convegno nella veste di comune capofila, che ha poi rivolto un pensiero a “tutte le popolazioni colpite dagli eventi atmosferici dei giorni scorsi ed ai loro Sindaci. Credo di poter dire, anche in questo caso, che le comunità della nostra Regione ci sono e la Romagna c’è”.
“Questo progetto racchiude un orizzonte e un obiettivo ambiziosi – ha dichiarato il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad – volti a creare una Romagna più forte, all’interno di una regione ancora più forte. Anche prendendo spunto da scelte lungimiranti effettuate in passato, come la creazione di un contenitore unico per la sanità romagnola, che hanno avuto successo perché sono state in grado di superare le solite logiche di campanile. Partendo da questi punti di riferimento, dobbiamo approfondire altri driver di sviluppo, come l’energia, il fabbisogno idrico e le infrastrutture, per creare un futuro migliore in una terra che non ha eguali e che racchiude, pur nelle proprie diversità, grandi capacità di crescita”.
“Questo non è un percorso scontato, anche se non inedito, perché non è la prima volta che la Romagna lavora insieme per migliorare il benessere della propria comunità. Il livello romagnolo è il nostro giardino, la dimensione più locale di cui occuparci. Romagna Next è un’operazione geografica che guarda al futuro con estrema praticità, declinando gli aspetti operativi della sanità, del tessuto demografico, dell’economia e delle infrastrutture in un’ottica di sistema, romagnola” ha ricordato il sindaco di Cesena, Enzo Lattuca.
Il sindaco di Ravenna e presidente dell’Upi Michele De Pascale, ha evidenziato “l’importanza di questo progetto, selezionato da Anci nel quadro del Bando Anci MediAree – Next Generation City, e individuato come il migliore d’Italia. Romagna Next sintetizza la potenza di questa terra, il valore storico dell’identità romagnola, che ci ha consentito di preesistere ad altre realtà importanti come quella italiana, europea e regionale. Questa forza ci ha permesso, nel tempo, di affrontare tante sfide, di vincerle e di essere in grado, oggi come ieri, di rialzarci e uscire a testa alta dall’ennesima situazione di emergenza”.
Il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, nel suo intervento di chiusura ha ribadito come “questa sia una terra di gente forte, che non si lamenta e si rimbocca le maniche. Qui, in passato, sono state prese delle decisioni coraggiose, giuste e all’avanguardia di cui beneficiamo ancora oggi. Penso ad esempio all’invaso di Ridracoli e all’Ausl unica, realtà che ci riportano il senso e il riscontro pratico dell’importanza di fare squadra. Romagna Next è un progetto che ci permette di osservare in una logica di sistema gli elementi di crisi e i punti di forza di questa terra, per correggere i primi e potenziare i secondi. Dietro questo percorso, c’è l’idea e la volontà di rendere la Romagna un territorio ancora più attrattivo e un esempio da seguire di cui noi, come sempre, andiamo fieri”.
“Crediamo che oggi sia una giornata molto importante per l’affermazione del concetto della Romagna quale area metropolitana diffusa o, come piace definirla a noi, della Città Romagna“ dichiara Roberto Bozzi presidente di Confindustria Romagna ai margini dei lavori del Romagna Next Day. “Sentire il Presidente Bonaccini e gli Amministratori Pubblici parlare di Romagna come di un “unicum” che naturalmente salvaguardia e rafforza le identità territoriali che la compongono – prosegue Bozzi – ci riempie di grande soddisfazione e di fiducia verso il futuro. La soddisfazione deriva dal fatto che non possiamo fare a meno di pensare che già nella nostra Assemblea del 2018 abbiamo lanciato l’idea di Città Romagna, i cui temi qualificanti si ritrovano oggi nelle linee d’azione proposte da Romagna Next; la fiducia invece scaturisce dalla certezza che con la spinta che deriva dalla condivisione delle Istituzioni del territorio questo obiettivo non potrà essere fallito”.
“La Romagna è la terra del ben vivere e del benessere, dove si vive e si lavora bene: questo può e deve diventare un fattore distintivo percepito dall’esterno che esalta la sua competitività. Complimenti quindi a chi ha pensato, sostenuto ed avviato questo importante percorso di progettazione condivisa del futuro della Romagna: la direzione è quella giusta, adesso bisogna trasformare le idee in progetti ed i progetti in realizzazioni concrete che rendano la nostra terra sempre più forte ed attrattiva. Su questo – conclude Roberto Bozzi – le istituzioni potranno sempre contare su Confindustria Romagna la cui credibilità deriva dall’aver già fatto al proprio interno il percorso per diventare un’unica organizzazione di rappresentanza per le 3 province coinvolte”.