«Lungi da me volere acutizzare quella che, di fatto, rappresenta un’altra emergenza per la nostra città, ma sono fatti inaccettabili in una comunità democratica come la nostra. In diversi lo hanno affermato in queste ore, in primis il sindaco Zattini e, giustamente, individuato come un problema di sicurezza e “legalità”. Indubbiamente c’è tanto di vero in quello che viene sostenuto da più parti relativamente ad annose politiche titubanti o peggio ancora “cerchiobottiste” in materia di immigrazione, laddove il “buonismo” è risultato evidentemente inefficace nei confronti di alcune “bande” sfacciatamente sprezzanti il minimo comune denominatore di civile convivenza e, dunque, integrazione» è il commento della consigliera comunale Sara Samorì del Gruppo Misto/Indipendente.
«Allo stesso modo – continua – è inammissibile fingere che il problema non esista o che le misure messe in campo siano adeguate, lasciando così spazio (civico) a chi ieri girava per il centro storico, con la minaccia di un’accetta in mano, mettendo in seria discussione la persuasione, realistica, per molti cittadini forlivesi, che Forlì sia una città dove si vive bene, e che rappresenti un’esperienza positiva per le sempre più numerose persone che decidono di trasferirvisi. È altrettanto importante spezzare un circolo vizioso e investire massicciamente sulla riqualificazione del centro storico. Un vero progetto di rilancio del centro storico con interventi mirati che sostengano l’imprenditoria e chi abbia voglia di mettersi in gioco con investimenti e tanto lavoro. Dunque, reali luoghi di aggregazione e di relazione sociale attraverso lo sport, gli acquisti di prossimità e la ristorazione».
«Se non saremo in grado di fare questo, perché la sfida è soprattutto “culturale”, una presa di coscienza collettiva, allora dovremmo concludere con le parole del telecronista Howard Cosell negli anni Settanta, ovvero “The Bronx is burning”. “Il Bronx sta bruciando”. Mettiamo in campo tutte le misure necessarie e, soprattutto, riconosciamo che esiste “un tema reale” da affrontare con misure adeguate alla portata degli intollerabili comportamenti, ma con la lungimiranza di chi è consapevole che la migliore difesa contro il degrado, culturale e sociale, sono grandi investimenti di idee» conclude Sara Samorì.