La quantità di acqua dolce ed inquinanti finiti in mare dopo l’alluvione, sebbene non quantificabili, erano certamente prevedibili, non a caso la Regione E.Romagna recentemente ha rimandato di 9 giorni l’inizio della stagione balneare ed i conseguenti campionamenti delle acque di balneazione. I prelievi effettuati il 30 di maggio in alcuni casi hanno rilevato una situazione gravissima: in 6 casi gli Enterococchi intestinali hanno oltrepassato di oltre 120 volte i limiti di legge. Inquinamento microbiologico che ha interessando un tratto di costa ravennate di circa 13 chilometri.
I valori abnormi rilevati hanno però un denominatore comune apparentemente inspiegabile, nei 6 specchi d’acqua ravennati il valore degli Enterococchi è identico: 24196 MPN/100ml. Com’è possibile? Dopo aver contattato Cristina Mazziotti, la responsabile della Struttura Oceonografica Daphne riguardo al motivo di questi valori esattamente uguali, la risposta è stata: “il metodo di analisi rende possibile per le acque marine quantificare i microrganismi ricercati nell’intervallo <10 e 24190 MPN/100ml”. Quindi oltre quel valore massimo il metodo non consente di rilevare eventualmente quantità superiori di inquinamento microbiologico anche se presente. I valori hanno superato il metodo di rilevamento, e questo è un fatto oggettivamente rilevante.
In generale dei 98 specchi d’acqua balneabili della costa romagnola, in 19 i prelievi sono risultati oltre i limiti di legge. I parametri risultati non conformi per gli Escherichia coli sono stati rilevati negli specchi d’acqua denominati: Marina Romea, Marina Romea Lamone nord, Marina Romea Lamone sud, Casalborsetti nord, Casalborsetti sud, Casalborsetti camping, Bassona nord foce Bevano. Per gli Enterococchi intestinali: Marina di Ravenna, Marina di Ravenna Sud, Lido Adriano, tratto sud confine poligono di tiro Foce Reno, tratto a sud della Foce dei Fiumi uniti, a Cervia Milano Marittima sia che a sud del porto canale, a San Mauro Mare sia a Sud che a Nord e a Savignano a Mare, nel comune di Goro i punti A e B dello Scanno di Goro. In queste acque continueranno ad oltranza i prelievi fino a quando i valori non torneranno entro i limiti di legge e a quel punto potrà essere riaperta la balneazione.
Giorgio Venturi