Si è concluso sabato 17 giugno a Forlì il Festival di Caterina Sforza, L’Anticonformista. Tre giorni di incontri, musica e spettacoli all’Arena San Domenico dedicati alla figura della nobildonna vissuta tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento, che hanno registrato il tutto esaurito e un grande clima di entusiasmo per il binomio cibo e cultura.
La manifestazione, nata da un’idea dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Forlì e diretta da Eleonora Mazzoni, ha catalizzato l’interesse dei forlivesi grazie alla sua formula di successo e alla capacità di unire riflessione e leggerezza attorno alla figura della Leonessa di Romagna.
Per l’assessore Melandri si è trattato di “un’edizione di straordinario successo, con ospiti d’eccezione e la partecipazione di centinaia di cittadini. Cibo e cultura sono andati a braccetto per tutto il Festival, dando vita a un clima di festa che ha fatto da cornice a un cartellone invidiabile. Siamo grati – conclude Melandri – di aver generato una catena virtuosa di solidarietà sia grazie agli sponsor che hanno donato a favore della nostra città, sia grazie agli ospiti che hanno deciso di devolvere il proprio compenso”.
Mazzoni a conclusione del Festival ha dichiarato: “Sono stati tre giorni toccanti e magici di poesia, musica, libri, testimonianze, spettacolo. Una manifestazione accolta con grande calore e partecipazione, seguita da “pubblici” diversi, che ha voluto scommettere sul dialogo, l’incontro, la corrispondenza tra esseri umani, sulla loro capacità di ricostruire e ricostruirsi“.
L’atmosfera magica dell’Arena, ha accolto le tre serate dedicate alla musica, allo spettacolo e alla cultura, con ospiti che hanno saputo intrattenere, emozionare e far riflettere gli spettatori. La performance di giovedì di Paola Minaccioni, L’urlo di Roma-gna, un’anteprima assoluta per il Festival Caterina Sforza, ha tenuto l’attenzione del pubblico per oltre due ore, concludendosi con la rottura del confine palco-pubblico: alcuni spettatori, infatti, sono stati chiamati sul palco a recitare poesie in romagnolo.
Anche la seconda serata è stata vivace e colorata, con le risate grazie ai monologhi ironici di Giovanni Scifoni e con la commozione scaturita dalle parole di Gemma Calabresi Milite, Giusy Versace e Barbara Schiavulli, tre donne che hanno portate testimonianze toccanti e cruciali. Grande successo e coinvolgimento anche per la terza serata che ha accolto sul palco dell’Arena il noto attore Cesare Bocci, autore, con Daniela Spada, di Pesce d’aprile (Sperling & Kupfer), che hanno raccontato l’ictus che ha colpito la moglie a pochi giorni dalla nascita della figlia; lo scrittore e poeta Daniele Mencarelli che ha raccontato l’esperienza della paternità a partire dal suo ultimo libro, Fame d’aria (Mondadori); e l’attrice e autrice Antonella Questa che si è esibita con degli sceneggiati in linea con le tematiche della rassegna.
La città si è animata anche grazie al Villaggio di Caterina, nell’area adiacente al Museo San Domenico, dove operatori gastronomici del territorio hanno offerto una varietà di piatti della cucina tradizionale per gli ospiti del Festival. Il Villaggio ha ospitato anche uno spazio dedicato alle produzioni artistiche, dove gli artigiani locali hanno esposto le loro opere che aggiungono un tocco creativo alle serate della manifestazione. Un’immersione nel passato è stata offerta grazie a diverse associazioni grazie a rievocazioni storiche con allestimenti, figurati e un mercato didattico.