Da giovedì 15 a sabato 17 giugno 2023 torna a Forlì il Festival Caterina Sforza, L’anticonformista. Tre giorni di incontri, musica e spettacoli dedicati alla figura della nobildonna vissuta tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento, che molto si spese per il territorio, dimostrando una visione illuminata per l’epoca. La manifestazione, nata da un’idea dell’Assessorato Cultura del Comune di Forlì, è diretta da Eleonora Mazzoni, curatrice del programma e dei contenuti, nonché scrittrice, sceneggiatrice e attrice forlivese, ed è prodotta dal Comune di Forlì.
Domani, giovedì 15 giugno alle ore 21,00 in Arena, la prima serata vedrà protagonista Paola Minaccioni, attrice, comica e conduttrice radiofonica. Al festival, Minaccioni porterà uno spettacolo in anteprima, che debutterà poi a Roma a fine giugno, dal titolo L’urlo di Romagna, dove si indaga la lingua di un popolo, perché la lingua è l’espressione più efficace, il ritratto più preciso del carattere di un popolo e della sua cultura. Una riflessione sull’identità, dunque, proprio in questo momento drammatico in cui la Romagna ha saputo urlare con orgoglio la sua identità, la sua forza, la voglia di andare avanti. Una serata in cui Roma e la Romagna interagiranno attraverso i suoni e la lingua della loro terra.
L’urlo di Romagna darà inoltre voce all’animo della Capitale grazie alle parole del suo massimo poeta, Giuseppe Gioachino Belli, e del suo erede contemporaneo, Mauro Marè. Grazie alle note di Valerio Guaraldi, Claudio Giusti e Gianfranco Vozza gli spettatori faranno un vero e proprio viaggio nella cultura romana così variegata e contraddittoria. Quella di Belli è infatti allo stesso tempo una poesia chiara, altissima e popolare, che racconta in sonetti la condizione umana, che valica i confini territoriali ed è universale, perché in Belli la poesia e l’umanità mescolati insieme rappresentano uno spaccato sull’essere umano. Comico e drammatico allo stesso tempo.
Dal 14 al 17 giugno torna inoltre a Forlì il “Villaggio di Caterina”, nell’area adiacente al Museo San Domenico. Qui, dalle ore 18,00 a mezzanotte, operatori gastronomici del territorio offrono una varietà di piatti della cucina tradizionale per gli ospiti del Festival. Il Villaggio ospita anche uno spazio dedicato alle produzioni artistiche, dove gli artigiani locali espongono le loro opere che aggiungono un tocco creativo alle serate della manifestazione.
Diverse associazioni di rievocazione storica offrono inoltre un’immersione nel passato grazie alle loro rappresentazioni in un’area di atmosfera medievale con tende, figuranti e un mercato didattico. All’interno dell’evento sarà possibile assistere a uno spettacolo di falconeria.