«Una delle situazioni più drammatiche generate dalla emergenza alluvionale è quella delle decine di famiglie che hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni a causa dei gravissimi danneggiamenti provocati da acqua e melma o dei pesanti rischi per la staticità e stabilità degli edifici venuti alla luce con il ritiro dell’ondata di piena. Come è giusto e comprensibile questi cittadini vogliono rientrare nel più breve tempo possibile nelle proprie case, ed è fondamentale che le istituzioni facciano tutto quanto in loro potere per venire incontro a questa legittima aspettativa. Purtroppo è però prevedibile, visti i livelli ingentissimi di danni riportati da diversi immobili, che i tempi per il recupero possano anche prolungarsi» è la disanima del gruppo consiliare Forlì & Co.
«Si pone dunque l’urgenza – continua – di supportare queste famiglie a trovare nel frattempo adeguata sistemazione, in un contesto peraltro già segnato dalle annose criticità del mercato degli affitti e dalla strutturale difficoltà, per giovani coppie, lavoratori e studenti, ad accedere ad abitazioni dignitose e a canoni equi. Riteniamo assai opportuno l’appello ai proprietari di alloggi sfitti (che in città si stima siano circa 2000) lanciato dalla Fondazione Abitare, affinché appartamenti vuoti vengano messi a disposizione delle persone alluvionate e senza casa, sulla base di un canone concordato e garantito».
«Pensiamo tuttavia che la gravità del problema e l’importanza della questione impongano un impegno diretto anche da parte del Comune. Chiediamo dunque in primo luogo alla Giunta di convocare in tempi celeri un tavolo con le associazioni dei piccoli proprietari, degli inquilini, i coordinatori dei quartieri, le parti sociali e tutti gli altri soggetti interessati per favorire un più rapido incrocio fra domanda e disponibilità di alloggi. In tale sede pensiamo che l’Amministrazione debba anche assumersi l’impegno, come del resto già fatto anche da altri Comuni romagnoli, di approntare un proprio fondo ad hoc per facilitare la messa a disposizione degli alloggi, utilizzabile ad esempio per riconoscere ai proprietari, oltre al canone mensile, un rimborso Imu pari alla quota corrispondente al periodo di locazione» conclude il gruppo consiliare Forlì e co.