“Suscitano non poche perplessità e interrogativi la presenza e il ruolo svolto da Gianluca Pini nei quartieri alluvionati nei giorni dell’emergenza durante i quali si è occupato della preparazione e della distribuzione dei pasti ai volontari e ai cittadini, rimasti senza nulla, come noto a chi era presente e come riportato da articoli di stampa. A questo proposito, alla luce delle gravi vicende giudiziarie emerse, ci rivolgiamo all’amministrazione comunale per sapere a quale titolo e su mandato di chi l’ex parlamentare e imprenditore, sul quale pesano accuse gravissime, abbia fornito il servizio di distribuzione dei pasti, avvenuta sia nel quartiere di San Benedetto che nel quartiere dei Romiti”. A chiederlo è il Partito Democratico.
“Una presenza ben strutturata e non certo improvvisata, quella di Pini, con tanto di gazebi, tavoli, forni e una cucina da campo allestita ai Romiti, nella quale erano impegnate almeno una decina di persone, con una capacità di distribuzione dai 700 agli 800 pasti al giorno, a pranzo e a cena – continuano i dem – e che, a partire dalla fine di maggio e fino al 4 giugno, ha preso il posto del Gruppo degli Alpini e del Circolo dei Pescatori di Cesenatico, fino ad allora presenti e attivi, con grande generosità, nel preparare i pasti gratuiti per chi ne faceva richiesta”.
“Ci rivolgiamo pertanto al sindaco, in qualità di primo cittadino con delega alla Protezione Civile – concludono i dem – per sapere quali siano state le autorizzazioni concesse a Pini, in primis in ambito sanitario ma anche per quanto riguarda l’occupazione del suolo pubblico nei quartieri alluvionati, e per avere chiarezza rispetto alle motivazioni e agli aspetti relativi alla presenza dell’imprenditore sui luoghi dell’emergenza, compresa la quantificazione economica del servizio fornito”.