Confagricoltura: “I campi non aspettano i tempi della burocrazia, serve accelerare”

alberto mazzoni Confagricoltura

Il fattore tempo sta diventando sempre più stringente: ci serve capire in che tempi potranno arrivare le risorse, sia quelle promesse sia quelle aggiuntive di cui ci sarà sicuramente bisogno, e su quali strumenti potrà effettivamente contare l’agricoltura. I campi non aspettano i tempi della burocrazia, ci sono tanti danni a cui gli agricoltori devono far fronte, danni che possono compromettere il futuro di un intero settore”. Carlo Carli, presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini, è intervenuto anche durante l’Assemblea generale di Confagricoltura nazionale un corso a Roma per ricordare come l’emergenza alluvione sia ancora una spada di Damocle sulla testa degli agricoltori romagnoli.

Nei giorni scorsi Confagricoltura ha incontrato il Commissario alla ricostruzione, il Generale Figliuolo, avanzando proposte per poter indennizzare le aziende colpite. “Ci aspettiamo un segnale concreto, anche dagli emendamenti che sono stati presentati e che verranno votati nei prossimi giorni – aggiunge Alberto Mazzoni (nella foto), presidente della Consulta di Confagricoltura Forlì, una delle zone maggiormente colpite –. Nel dibattito delle ultime settimane abbiamo visto come siano entrati nella lista degli interventi presentati dagli enti locali, azioni che paiono poco correlate agli eventi alluvionali: chiediamo alla struttura commissariale di verificare le richieste di parte pubblica e di non disperdere risorse preziose. I privati e le aziende aspettano con ansia di sapere su quale supporto, economico e non, possono contare. Le necessità sono tante, in ballo ci sono miliardi di euro, trovarli non sarà facile e bisogna individuare con attenzione le priorità per far ripartire il sistema economico e quello agricolo”.

La presenza del Generale Figliuolo sul territorio ci fa ben sperare, parallelamente confidiamo che in Parlamento vengano recepiti emendamenti che potrebbero aiutare il mondo agricolo colpito da frane e alluvioni. Per noi è fondamentale che anche i fabbricati strumentali all’attività agricola, così come le strutture e i terreni vengano ricompresi nei ristori della ricostruzione; così come gli interventi di ripristino dei danni generati da frane e smottamenti a cui diverse aziende agricole hanno iniziato a far fronte con risorse proprie. Poi – conclude Mazzoni – ci sono i danni su frutteti e vigneti: ci saranno impianti da estirpare e reimpiantare, operazioni molto onerose e impattanti sui bilanci aziendali, ma fondamentali per garantire la produttività futura dell’azienda agricola. Anche queste devono essere comprese nel sostegno governativo”.

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