Sul sito web di Arpae è uscito ieri un comunicato inerente alla colorazione rossa dell’acqua del canale Fosso Ghiaia nella località Borgo Faina a sud di Ravenna. Canale che si collega poi al fiume Bevano che attraversa e sfocia nella riserva naturale faunistica omonima, chiusa integralmente all’uomo, proprio per tutelarne la biodiversità. Il comunicato spiega che il colore rosso che si è sviluppato nelle acque superficiali, è provocato da una fioritura dell’alga flagellata Euglena sanguinea. L’alga non risulta essere pericolosa per l’uomo, ma può produrre una tossina ittiotossica, cioè potenzialmente dannosa e letale per la vita dei pesci.
Ma è la descrizione delle cause, seppur veritiera, su cui bisogna porre l’attenzione: “In particolare, quando le acque sono interessate da un forte irraggiamento solare, da alte temperature e da un considerevole apporto di nutrienti, si possono riscontrare fioriture algali che determinano un cambiamento nella colorazione dell’acqua”. Ecco dunque come un comunicato che descrive in maniera veritiera le cause, cela al contempo un problema di inquinamento.
Se anziché chiamare “il considerevole apporto di nutrienti” fosse stato scritto “il considerevole apporto di inquinanti”, l’effetto dell’informazione data provocherebbe una reazione diversa. La stampa sarebbe costretta ad occuparsene. Ma di inquinamento si tratta e nell’ultimo rapporto delle acque superficiali di fiumi e canali che Arpae redige regolarmente, i risultati delle analisi di molti corsi d’acqua parlano chiaro. La presenza di azoto e fosforo, i famigerati nutrienti, sono dettagliati chiaramente. Queste sostanze di tipo antropico (cioè prodotte dall’uomo), diventano inquinanti quando causano, per via dell’esposizione ad essi, un’alterazione dell’ambiente che ci circonda.
Giorgio Venturi