“Stefano Bonaccini rischia di scadere nel grottesco. Non si dà pace per la mancata nomina a commissario straordinario alla ricostruzione e continua nella litania delle frecciate critiche al governo. Il che non fa che confermare la legittimità dei motivi che l’hanno escluso dalla nomina, fra cui quello di non essere mai super partes. Bonaccini non ne è capace e quindi usa l’approccio sbagliato. In più è parte in causa e quindi non può svolgere il duplice ruolo di controllore e controllato. Avrebbe la pretesa di ottenere l’ennesimo ruolo commissariale per diritto divino mentre la realtà è più terra terra: le ragioni del suo scontento sono solo politiche e si vede” è l’attacco di Jacopo Morrone segretario della Lega Romagna.
“Bonaccini si dia pace – continua il leghista – non c’è nessun ritardo da parte del governo e, anzi, semmai in ritardo è la Regione che ha inviato l’elenco dei danni in zona Cesarini, senza neppure fare una prima scrematura di certe richieste, che poco c’entrano con gli allagamenti, avanzate da amministrazioni a guida piddina. Gli stanziamenti arriveranno, Bonaccini pensi piuttosto a garantire collaborazione e usi il buon senso, oltre a chiarire perché la Regione non sia stata in grado nel corso dei decenni, e soprattutto negli ultimi anni, di mettere in atto progetti di tutela per un territorio notoriamente fragile, nè di curare il sistema idrico“.
“E tenga sempre a mente i famosi 55 milioni e passa che, in oltre dieci anni, la Regione non è riuscita a spendere per interventi sul sistema idrico di navigazione interna. Incapacità di spesa che ha comportato, come si legge nella relazione della Corte dei Conti sull’esercizio 2020, ‘la restituzione dell’importo… al Ministero medesimo’ e di cui oggi la Regione ha chiesto la riassegnazione” conclude Morrone.