In sede di conversione in legge (appena avvenuta) del “Decreto Alluvione”, è stata approvata, su proposta della Confedilizia (pur se non nella formulazione letterale da essa suggerita), una norma che consente di applicare il codice civile, e quindi non la legge n. 392 del 1978, ai contratti di locazione a uso diverso dall’abitativo stipulati nelle aree colpite dalle recenti alluvioni. Questo il testo esatto della disposizione approvata: “Sono regolate dal codice civile le locazioni stipulate dai titolari di attività economiche colpite dagli eventi alluvionali verificatisi a far data dal 1° maggio 2023, aventi ad oggetto immobili situati nel territorio della provincia in cui l’attività si svolgeva o di una provincia confinante, al fine di utilizzarli per la ripresa dell’attività medesima”.
La nuova norma, pur di non precisa formulazione, riveste comunque una grande importanza per due ordini di ragioni: da un lato, perché può agevolare la ripresa delle attività economiche nella parte del nostro Paese che ha subìto danni molto rilevanti dai noti eventi atmosferici; dall’altro, perché rappresenta un nuovo intervento teso a minare le fondamenta della legge sull’equo canone, la cui perdurante obbligatorietà per la generalità delle locazioni a uso diverso (salvo quelle con canone annuo superiore a 250.000 euro) si rivela ogni giorno più anacronistica.
“È una disposizione di legge importantissima per il rilancio anche della nostra Provincia di Forlì-Cesena e di quelle di Ravenna e Rimini così duramente colpite dall’alluvione – ha dichiarato Carlo Caselli, presidente di Ape Confedilizia Cesena – e che conferma il costante impegno dell’associazione, non soltanto per la tutela della proprietà, ma anche e più in generale dell’intera economia del nostro territorio a beneficio di tutti”. Fa eco il presidente vicario Stefano Senzani: “è il risultato frutto di un lavoro di decenni da parte della Confedilizia, la quale si è battuta e continua a battersi per abbattere la Legge 392/1978 sull’equo canone, la quale, a parte la recente disposizione approvata, rimane ancor oggi vigente per le locazioni ad uso diverso benchè del tutto anacronistica e limitativa, tra le altre cose, del mercato immobiliare e della libera volontà delle parti. L’associazione e le delegazioni territoriali come la nostra di Forlì Cesena proseguiranno in questo cammino”.
La vicepresidente Silvia Giorgioni ricorda: “la nuova disposizione è un passo importante in avanti per il mercato immobiliare della Romagna ed auspichiamo che contribuisca all’abrogazione della legge sull’equo canone ormai desueta. La nostra associazione territoriale, in uno con le sedi di Ravenna e Rimini, è pronta a dare assistenza per la stipulazione dei contratti secondo la nuova disciplina ed i suoi consulenti sono a disposizione di proprietari ed alle associazioni di categoria per fornire tutto il supporto necessario”.