“I Comuni montani colpiti dall’alluvione hanno bisogno di particolare attenzione, sono territori già molto fragili ulteriormente martoriati dagli intensi fenomeni meteo di maggio. Ora che è stato nominato il Commissario per l’emergenza, è più che mai viva l’esigenza di potergli rappresentare in modo diretto il disagio che stiamo vivendo”, così Simona Vietina, sindaca di Tredozio.
“I primi tavoli di confronto organizzati dal generale Figliuolo hanno coinvolto i sindaci delle città maggiori di pianura, a volte anche nella duplice veste di presidenti di provincia, che come ho già più volte ricordato rappresentano aree che hanno avuto danni diversi da quelli delle aree appenniniche. Difatti, mentre in montagna il danneggiamento ai beni privati è stato più contenuto, le conseguenze maggiori hanno invece interessato l’infrastruttura pubblica”, continua Vietina.
“Ci vorrà un’attenta riprogettazione dell’assetto viario collinare, ridisegnando percorsi che non esistono più, con importanti investimenti che si protrarranno per diversi anni. Inoltre, dovremo interloquire con i tecnici che il commissario incaricherà per lo studio del nostro territorio. In questo sta proprio la forza dei sindaci dell’entroterra, che possono portare un aiuto prezioso per segnalare le priorità, le situazioni di emergenza, per portare nuova speranza ad un territorio a rischio di spopolamento e di impoverimento del tessuto economico”, sottolinea il sindaco di Tredozio, alla luce della critica situazione del turismo estivo, pressoché assente.
Il sindaco di Tredozio si rivolge direttamente alla struttura commissariale “occorre un rafforzamento delle competenze tecniche dei Comuni. Non abbiamo strutture tecniche tali da poter seguire i lavori straordinari. Gli enti locali non possono assumere personale, mancano graduatorie da cui attingere e non possono essere indetti nuovi concorsi. Faccio un appello al commissario Figliuolo, affinché predisponga la formazione di una squadra di tecnici appartenenti ai territori, assegnandoli alle Unioni dei Comuni. Solo in questo modo potrà essere convalidato l’elenco dei danni stimato con la prima ricognizione, per poter utilizzare con oculatezza i finanziamenti utili alla ricostruzione che verranno resi disponibili, anche per essere certi di portare a compimento gli interventi pianificati”.
Vietina insiste inoltre sul problema della gestione delle acque. “La montagna può giocare un ruolo centrale: eventi meteo violenti alternati a periodi di severa siccità rendono necessaria la costruzione a monte di opere per la regimazione delle acque e per la prevenzione del dissesto idrogeologico, con conseguente beneficio anche per i territori di pianura in termini di regolazione dei flussi di piena e di approvvigionamento di acqua potabile. Per questo chiedo che i sindaci dei nostri territori vengano coinvolti a pieno titolo nell’importante opera di ricostruzione, auspicando quanto prima un confronto diretto con il commissario che spero venga presto in visita nelle nostre aree”.