«Ora che la ricostruzione post alluvione è partita, grazie allo stanziamento di 4,5 miliardi in tre mesi da parte del governo, che la struttura commissariale ha ricevuto le prime risorse e lo stesso Figliuolo ha annunciato l’imminente pagamento di oltre 800 milioni, ora che tutti dovrebbero concentrarsi sulla fase operativa per rendere ancor più tempestive le risposte a cittadini e imprese, vediamo una sinistra che, da Roma alla Romagna, tende quotidianamente ad alimentare nuove e pretestuose polemiche. Il motivo? Prettamente elettorale, visto che a primavera vi sarà una importante tornata amministrativa che vedrà 20 Comuni su 30 al rinnovo dei propri Consigli Comunali, compresi quelli di Forlì e Cesena» è il commento di Luca Bartolini, responsabile di Fratelli d’Italia per il comprensorio forlivese, interviene per mettere un punto fermo nel dibattito sul post alluvione.
«Verrebbe da pensare che, superata l’emergenza, si avvicina il momento di ragionare sulle responsabilità: e la cura e la programmazione del territorio, compresa la manutenzione dei corsi d’acqua esondati a maggio, competono esclusivamente alla Regione. L’Emilia-Romagna ha gestito il territorio e i fiumi con quell’approccio ideologico servo dell’ambientalismo di moda nei salotti radical chic: i risultati purtroppo li conosciamo e ora quella stessa sinistra, come testimoniano anche le uscite di Europa Verde, tende a creare confusione ed alimentare tensioni solo per spostare l’attenzione dalle sue responsabilità a quelle fantomatiche del governo, che invece sta facendo fronte ai danni di cui la sinistra è responsabile» insiste Luca Bartolini.
“La road map del governo e del commissario Figliuolo è precisa e puntuale, certo che oltre a saper leggere bisognerebbe anche capire ciò che si legge prima di uscire con dichiarazioni fuorvianti sulla stampa – prosegue il dirigente di FdI –. Attaccare senza motivo l’onorevole Alice Buonguerrieri, che da maggio a oggi ha sempre seguito la tematica sul territorio e nelle commissioni parlamentari, svolgendo un fondamentale ruolo di raccordo e intervenendo per superare numerose criticità, serve solo per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica verso ciò che i cittadini chiedono: è solo speculazione politica sulla pelle degli alluvionati. La gente, e basterebbe partecipare a qualche incontro, è consapevole che i soldi arriveranno, ma con i necessari tempi burocratici e tecnici, che comunque il governo e il commissario stanno cercando di comprimere il più possibile. Ma chi oggi critica dovrebbe ricordare che per l’alluvione di Villafranca, il commissario Bonaccini ha ristorato le famiglie danneggiate con solo 5.000 euro e dopo ben 3 anni e mezzo dall’evento! Noi abbiamo precisato che a settembre saranno rimborsati i Comuni per gli interventi di somma urgenza eseguiti e da eseguire, sostenendo così la ricostruzione e mettendo in sicurezza il territorio“.
“Parallelamente saranno definite le procedure per risarcire i privati e non appena la quantificazione complessiva sarà pronta, le risorse, in parte importante già individuate, saranno stanziate. I romagnoli ci chiedono che non accada più ciò che è successo a maggio: ma questo dipende dalla Regione, che ha la diretta competenza sulla manutenzione dei fiumi. Le posizioni ideologiche della sinistra hanno condizionato la politica regionale al punto che la manutenzione dei corsi d’acqua è saltata: meglio salvare il nido di un cardellino piuttosto di tagliare le piante cresciute negli alvei fluviali. Sapete poi perché anche l’appello, tardivo, ai privati di andare nei fiumi a recuperare la legna a terra non trova riscontro? Perché oltre alle necessarie e inutili domande burocratiche, il legname raccolto dovrebbero portarselo a casa sulla schiena visto che è vietato anche andare a caricarlo con un trattore, per non rischiare di rompere le pietre o per evitare che una goccia d’olio del motore cada in acqua. A questo siamo arrivati: situazioni assurde, figlie di una impostazione ideologica estrema che ha portato ai noti disastri proprio per la mancata manutenzione e pulizia degli alvei fluviali. È palese che Europa Verde sia in cerca di visibilità – conclude Luca Bartolini – ma dovrebbe avere almeno il buon senso di non cercarla sulla pelle degli alluvionati. Di danni ne hanno causati fin troppi: invece di attaccare il governo e i nostri parlamentari farebbero bene a sollecitare la Regione e il presidente Bonaccini a pulire gli alvei e a rimuovere vegetazione e detriti perché tutto questo non riaccada più”.