“A oltre 3 mesi di distanza dalla tragica esondazione del 16-17 maggio, la situazione per le comunità e i territori alluvionati rimane estremamente grave. Spentisi i riflettori e l’attenzione mediatica, famiglie e imprese sono alle prese con gli enormi costi della ricostruzione, nella pressoché totale assenza di ristori governativi; sono inoltre molto forti le preoccupazioni sullo stato dei lavori per la messa in sicurezza del territorio, dei fiumi e del reticolo idrografico in vista dell’autunno, che sostanzialmente continuano a ricadere sulle spalle di Province, Comuni e Regione, in assenza di stanziamenti del governo. A Forlì la situazione è peggiorata dalla colpevole inerzia del sindaco Zattini e della sua giunta, la cui assenza e incapacità di reazione, dal giorno dell’alluvione in avanti, ha creato un vuoto di potere proprio nel momento in cui la città maggiormente avrebbe bisogno di una guida solida” è l’attacco di Federico Morgagni capogruppo Forlì e Co.
“Purtroppo, nonostante numerose sollecitazioni, dopo quasi 100 giorni il nostro Comune non ha voluto neppure avviare un censimento dei danni e dei bisogni dei cittadini alluvionati, col risultato che ancora oggi manca una mappatura puntuale dei problemi e delle urgenze sul territorio. Altrettanto inspiegabile è l’ostinato rifiuto del sindaco a confrontarsi con i suoi concittadini in assemblee pubbliche nelle quali fornire informazioni e raccogliere istanze, diversamente da quanto avvenuto nelle città vicine, i cui sindaci già da settimane hanno promosso direttamente numerose assemblee nei quartieri alluvionati del proprio territorio. Infine è paradossale lo stallo nell’impiego delle donazioni per gli alluvionati. Mentre a Ravenna e Cesena i beneficiari delle raccolte fondi hanno già cominciato a ricevere i soldi, ottenendo almeno un piccolo ristoro in assenza di aiuti governativi, a Forlì il Comune continua a prendere tempo, rinviando ogni decisione” insiste il consigliere di minoranza.
“Nonostante le solenni promesse del sindaco Zattini ai partecipanti alla manifestazione del 3 agosto sulla rapida apertura di un tavolo per condividere l’impiego dei fondi e i criteri per la loro ripartizione, a oggi non si è fatto alcun passo avanti. Il Comune, dopo essere stata costretto a ritirare l’assurda proposta di destinare tali risorse alle banche, si è trincerato in un assoluto immobilismo, scaricando su altri la propria responsabilità di determinare, in accordo coi cittadini alluvionati, il migliore impiego della somma raccolta. A farne le spese, ancora una volta, gli alluvionati forlivesi, costretti ad aspettare fino a data da destinarsi persino l’arrivo di fondi raccolti direttamente per aiutarli” conclude Federico Morgagni.