Nel 79° anniversario, Comune di Forlì e Comitato di Quartiere di Barisano, Branzolino, Roncadello e San Tomé, hanno ricordato le vittime degli eccidi nazifascisti di via Minarda. Alla presenza della coordinatrice del Quartiere Roberta Dradi, della presidente del Consiglio comunale Alessandra Ascari Raccagni e del parroco don Stefano Vasumini, si sono svolti due momenti commemorativi.
Il primo ha avuto luogo al cospetto del cippo che ricorda le persone uccise il 9 settembre 1944, nei pressi di San Tomè. Qui vennero impiccati quattro uomini originari dell’alta val Bidente, Antonio Gori detto Natale, Celso Foietta, Michele Mosconi e Antonio Zaccarelli, e due persone della comunità ebraica di Ferrara, Emilio Zamorani e Massimo Zamorani. Tutti erano detenuti nelle carceri e furono uccisi, come rappresaglia al ferimento di un soldato tedesco, dopo aver radunato sul posto tanta gente, in gran parte donne e bambini, costretta ad assistere all’impiccagione.
Quindi diversi uomini della zona furono deportati nei campi di prigionia in Austria e Germania. A seguire si è svolto un secondo momento al cippo di via Minarda nel territorio di Branzolino dove una lapide ricorda l’assassinio del 28 agosto 1944. A morire furono, in questo caso, quattro operai della fabbrica Orsi Mangelli sospettati di attività partigiana.
Circa quindici anni fa, gli eccidi di Branzolino e San Tomè furono al centro di un processo del Tribunale Militare di La Spezia che ha portato alla condanna, per crimini contro l’umanità, dell’ufficiale nazista responsabile delle dieci esecuzioni capitali. Le riflessioni che hanno accompagnato il momento di raccoglimento in suffragio delle vittime sono state incentrate sul dovere della memoria e sull’impegno civico che deve essere orientato, giorno per giorno, a costruire relazioni di rispetto tra le persone e di Pace tra i popoli.