Confcommercio: nel Forlivese saldi estivi in linea con il 2022 per 6 imprese su 10

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Secondo i dati del sondaggio sulle imprese associate a Federazione Moda Italia -Confcommercio Forlì, dopo il leggero calo delle vendite (-2,5%) registrato a luglio, ad agosto l’andamento è migliorato, ma ancora leggermente negativo (-1,7%) rispetto all’anno scorso e in linea con le previsioni di un anno piuttosto difficile per gli incrementi dei costi e del denaro dovuti all’impennata dell’inflazione. In questo scenario i devastanti effetti dell’alluvione hanno certamente determinato lo spostamento dei consumi verso tipologie di prodotti di prima necessità: le famiglie forlivesi coinvolte hanno inevitabilmente spostato parte degli acquisti su elettrodomestici, grandi e piccoli e verso tutti quei beni andati persi a causa degli allagamenti di maggio.

Nel contesto forlivese si evidenzia comunque che il 58% ha registrato un valore delle vendite dei saldi stabile (24%) o positivo (34%), a fronte di un 42% che ha registrato un calo. «A chiusura della stagione c’è stato un aumento degli acquisti e degli affari per i consumatori, grazie anche alle numerose iniziative messe in campo a conclusione dei saldi in diversi attività del comprensorio forlivese. C’è stato anche un leggero ritorno di clienti e di turisti nei nostri negozi – afferma Roberto Vignatelli presidente Federazione Moda Italia–Confcommercio Forlì -. La presenza di turisti stranieri nella vicina costa e nel nostro entroterra ha sicuramente aiutato, seppur marginalmente, lo shopping, confermando un interesse particolare alla moda proposta dai nostri negozi».

«Dopo le vacanze – conclude Vignatelli – si ritorna alla vita quotidiana, con le famiglie impegnate con il lavoro e la scuola e il mondo delle imprese di moda con le fiere e la fashion week milanese investendo sulle rinnovate tendenze del mercato tra stile, ricerca, innovazione e sostenibilità. I commercianti sono pronti ad allestire le nuove vetrine con colori, modelli e capi di qualità che contribuiscono alla vivacità e alla vitalità dei centri storici, delle vie commerciali e dei quartieri delle nostre città e di tutte le località del Forlivese. Il momento impone delle riflessioni di filiera perché i rialzi di listino e il mantenimento dei budget dettati dall’industria della moda potrebbero non essere più economicamente sostenibili dai commercianti e dagli stessi consumatori, alle prese con i rincari generalizzati e gli effetti dell’inflazione. Fino ad oggi, noi commercianti abbiamo contenuto gli aumenti dei listini cercando di non scaricare tutti i costi sui consumatori, ma sarà importante dedicare, da parte del governo, tempo ed attenzione ai rapporti di filiera. Inoltre sono indispensabili misure adeguate per ridurre il costo delle locazioni commerciali e un’Iva agevolata sui prodotti in vendita nelle nostre attività, passando da una percentuale non più tollerabile del 22% ad una sensibilmente ridotta».

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