Con la ripresa dell’anno accademico, gli universitari devono trovare un alloggio in città. Una ricerca che spesso diventa un’impresa quasi impossibile, a causa dei costi elevati e della scarsa offerta presente a Forlì. A dimostrarlo sono i dati preliminari di un’indagine condotta da Cgil-Udu-Sunia che vengono anticipati oggi e fotografano le enormi difficoltà degli studenti fuorisede per la crisi abitativa.
“Dalle prime risposte emerge una situazione critica. Anzitutto – spiegano le organizzazioni sindacali – il 31% di coloro che studiano a Forlì denunciano un’elevata difficoltà nel trovare un alloggio. I problemi più ricorrenti sono la carenza di camere, le condizioni poco dignitose degli appartamenti e i costi elevati. Ma pesano anche le scarse informazioni e gli annunci riservati alle studentesse che vengono segnalate rispettivamente dal 21%, e dal 16% dei rispondenti. E anche quando l’alloggio si trova, non sempre soddisfa le esigenze degli studenti: solo il 53% si dichiara soddisfatto”.
Il risultato è evidente: studiare diventa sempre più difficile. “Il 14% dei fuorisede segnala di essere in seria difficoltà economica per coprire tutti i costi collegati all’alloggio. Oltre all’affitto, infatti, bisogna pagare le spese condominiali e le bollette che possono arrivare a pesare tra i 50 e 100 € al mese con picchi oltre 150 euro. Così, l’11% degli studenti deve prendere una camera doppia, mentre il 46% dichiara di aver svolto una qualche attività lavorativa durante il percorso di studio. Prosegue intanto l’indagine sulla condizione abitativa: sarà possibile rispondere al questionario per tutto il mese di settembre, tramite i siti web e i canali social delle strutture nazionali di Cgil, Udu (Unione degli Universitari) e Sunia. La presentazione dei risultati definitivi avverrà invece ad ottobre“.
L’Udu è pronta alla mobilitazione per la crisi abitativa. “A fronte dell’indifferenza del governo, non staremo zitti. Siamo pronti a tornare in piazza anche a Forlì, già a partire da settembre, manifestando il nostro dissenso e avanzando una serie di proposte per affrontare il caro studio e l’emergenza abitativa”.