Non c’è solo il disavanzo di 219 milioni tra le criticità più in evidenza della sanità romagnola. Il tema delle lunghe liste d’attesa per l’effettuazione di una visita specialistica resta in cima all’elenco degli esempi di cattiva gestione dell’Ausl Romagna. Ne è la riprova la testimonianza diretta di un cittadino 82enne forlivese, che per l’effettuazione di una visita pneumologica al Morgagni-Pierantoni dovrà aspettare quadi due anni.
“Il signore – spiega il consigliere regionale della Lega Massimiliano Pompignoli – si è recato l’8 maggio scorso in una farmacia per prenotare una visita specialistica nell’ospedale più vicino. Dal portale delle prenotazioni è venuto fuori che il primo buco disponibile era quello del 16 gennaio 2025, alle 8,00 di mattina. Quasi due anni dopo la sua richiesta. L’alternativa più conveniente in termini di data, comunicata dagli operatori della farmacia all’anziano forlivese, era di recarsi all’ospedale di Novafeltria, in Valmarecchia, a 70 km da casa”.
“Non credo che questo sia un esempio di sanità regionale performante – aggiunge Pompignoli – tanto più che parliamo di una persona anziana, per la quale gli spostamenti in auto diventano più difficili e di una visita specialistica molto delicata, funzionale al monitoraggio di patologie e condizioni fisiche altrettanto fragili e proprie della terza età”.
Per Pompignoli, “le parole di Carradori sull’incremento dei servizi di assistenza medica ambulatoriale stridono con l’evidenza dei fatti. Credo che siano inaccettabili per chiunque tali tempi di attesa. Tanto più che si parla della salute di una persona anziana”.