La coppia Luca Gregorio – Riccardo Magrini, degna epigone dell’altro duo iconico del ciclismo nazionale, vale a dire Adriano De Zan e Giacomo Santini, sbarca per la prima volta a Forlì martedì 19 settembre, alle ore 20,30 a Palazzo Albicini in corso Garibaldi 80, per ricevere l’ambito e prestigioso “Premio Salvatore Gioiello”, promosso dal Panathlon Club Forlì. Basterà citare i nomi di alcuni dei precedenti vincitori (Alberto Provenzali, Marino Bartoletti, Davide De Zan, Leo Turrini, Flavio Tavelli, Flavio Tranquillo, Beppe Conti) per comprendere quanto sia prestigioso l’Albo d’oro.
Giunto alla XIII edizione, il riconoscimento, dedicato al giornalista e scrittore che lavorò a lungo a “Il Resto del Carlino” e scrisse diversi libri sulla storia locale e non, viene assegnato ogni anno a un giornalista sportivo particolarmente meritevole. A differenza di quanto avvenuto fino a ora, i premiati quest’anno saranno invece due, perché non è davvero possibile dividere il giornalista dall’opinionista, in grado di creare una rara simbiosi. Dagli schermi di Eurosport, “Greg” (all’anagrafe Luca Gregorio) e il “Magro” (alias Riccardo Magrini) da gennaio a novembre accompagnano i telespettatori commentando tutti i principali eventi ciclistici stagionali, dalle classiche ai tre grandi Giri (Italia, Francia, Spagna), ai campionati mondiali.
Gli appassionati di ciclismo conosco Magrini, ex corridore professionista, vincitore di una tappa del Giro d’Italia e di una del Tour de France, per le sue battute e per gli aneddoti raccontati nel corso di lunghissime dirette (perfino di sei o sette ore), ma anche per aver inventato un vero e proprio vocabolario gergale popolato di “fagianate” (sarebbero le fughe più scaltre, frutto di una strategia basata sulla furbizia) o di “Veglioni del Tritello” (quando si accende la corsa) che producono “sparpaglio”, e di motti quali “cane vecchio sa”.
Gregorio, viceversa, è giornalista professionista quarantaduenne assai preparato (è un cicloamatore esperto e molto attivo) che riesce ad alternare un tono misurato a una euforia in certi casi incontenibile, sempre disposto a raccogliere e a fare propri gli insegnamenti di coloro che hanno una maggiore esperienza della sua.
Magrini e Gregorio, ovviamente insieme, hanno anche dato alle stampe due libri: il primo, edito nel 2019, è intitolato “Fagianate, scatti e scie” (Rizzoli), il secondo, pubblicato un paio di mesi fa, è invece “Vicini alle nuvole, i grandi scalatori del ciclismo moderno” (Hoepli editore).