Domenica 17 settembre 2023 a partire dalle ore 17,00 nel Chiostro di Pianetto nel Comune di Galeata, tutte le persone curiose e interessate sono invitate alla prima chiamata pubblica del progetto “Os servo“. In particolare l’invito è rivolto alle e ai giovani che abitano nella Val Bidente, alle associazioni e ai gruppi collettivi che operano sul territorio. Alla presentazione del progetto seguirà un momento di dialogo e di confronto rispetto al nostro presente e alla relazione che intessiamo con il territorio.
Osservare, dall’unione di “ob” andare verso o in direzione di, e “servare” richiama l’attività del custodire, considerare con attenzione e senso di responsabilità ciò che ci circonda. Da questa parola, e dalla sua etimologia, “Os Servo” pone le sue basi per la creazione di un festival di vallata, il che riflette la dimensione della rete e l’esperienza dello stare in relazione. A seguito delle frane che hanno causato l’immediata interruzione della rete stradale che lega i comuni della valle, appare importante avviare dei percorsi di riflessione condivisi, che oltre a parlare del paese parlino di paesi e di relazioni che quotidianamente, come umani, intessiamo con il territorio e i territori, per comprenderne le modalità, il loro impatto, le alternative e le possibilità.
L’obiettivo è quello di parlare sia di vite che scardinano stereotipi, sia di ambiente. Per queste ragioni Os servo si lega alla rete più ampia di Oltreterra, progetto di interesse nazionale di Slow Food Italia, che si pone come fine quello di creare spazi in cui tutte le persone che hanno scelto di vivere nelle terre ‘oltre’ il mare delle pianure italiane, possano lavorare insieme per promuovere un’idea di Montagna vitale e sostenibile, uno scrigno di saperi ai quali attingere per approfondire il processo di reciprocità tra umani e natura; e al Collettivo Monnalisa, collettivo femminista attivo sul territorio forlivese dal 2020, attraverso pratiche di ascolto e di decostruzione della cultura patriarcale, volte ad un obiettivo comune: la parità di opportunità, di diritti e l’eliminazione di ogni forma di discriminazione. Entrambe le realtà tracciano percorsi per una gestione del territorio, naturale e sociale, equa e sostenibile, che non può prescindere dalle persone, dalle identità e dai corpi di chi vive e si muove riempiendo di significati il “proprio” ambiente.