I controlli microbiologici di routine delle acque di balneazione della costa romagnola sono terminati e guardando i dati di agosto e settembre vi pongo due domande: dovendo per legge fare le analisi a tutela della salute pubblica nel mese di agosto voi quando le fareste, nel periodo centrale di maggior affluenza o ai margini del suddetto? La seconda domanda sembrerebbe una presa in giro ma non lo è: l’ultimo controllo stagionale, quello di settembre, lo fareste quando la balneazione è già chiusa?
La regione Emilia-Romagna ha effettuato il controllo mensile dei 98 specchi d’acqua romagnoli il 31 agosto. Farlo in una data compresa tra il 10 ed il 20, periodo di massima affluenza turistica in riviera, sarebbe stato più logico. A settembre però si sono superati, il campionamento è stato effettuato il giorno dopo la chiusura ufficiale della balneazione, quando cioè non è più obbligatorio il servizio di salvataggio e le spiagge possono rimanere aperte per elioterapia e senza più controlli. Ciò è possibile, da Ordinanza balneare regionale, issando al pennone la bandiera rossa. Di conseguenza se il prelievo oltre quella data sfora i limiti di legge, Aarpae invia la richiesta di chiusura della balneazione al sindaco ma poi il primo cittadino non dovrà emettere l’ordinanza sindacale di chiusura temporanea perché la balneazione, è già chiusa.
La sensazione è che dopo i problemi post alluvione, nel periodo più importante dal punto di vista turistico, sarebbe stato meglio non rilevare eventuali sforamenti e conseguenti chiusure della balneazione, il cui effetto mediatico avrebbe ulteriormente aggravato una situazione già terribilmente compromessa ad inizio estate. Ma il fine dei controlli microbiologici non dovrebbe tener conto delle conseguenze dei risultati, ma solo quello di tutelare la salute pubblica. È per questo che la comunità paga per tale servizio. La soluzione dell’inquinamento microbiologico del mare poi è di esclusiva competenza della politica che quest’anno sembra aver scelto di non disturbare. Il dramma è che la “soluzione dello struzzo”, è condivisa dalla maggior parte degli operatori turistici, ma così i problemi restano insoluti.
A titolo informativo i principali aspetti normativi relativi al monitoraggio della balneazione sono: determinazione di solo 2 parametri batteriologici: Escherichia coli ed Enterococchi intestinali, ritenuti i migliori indicatori di contaminazione fecale; frequenza dei controlli almeno mensile durante la stagione balneare, secondo un calendario stabilito prima dell’inizio della stagione, per un numero minimo di 4 campioni all’anno per ogni punto di prelievo; informazione al pubblico dettagliata e tempestiva.
Giorgio Venturi