Sabato 16 settembre 2023, alle ore 16,00, alla chiesa di San Giovanni Battista di Casemurate, in via Serachieda 3 (diocesi di Ravenna ma territorio del Comune di Forlì), sarà presentato dall’autrice Paola Bezzi il volume “Casemurate. Memorie e misteri di una villa di frontiera all’incrocio tra la via dell’ambra e la via del sale”, sostenuto dall’Associazione Amici della Pieve e valorizzato dall’elegante impaginazione curata dalla Tipografia Valbonesi. Presenteranno l’incontro Mauro Mariani e Gabriele Zelli, che hanno elaborato un’approfondita prefazione al libro.
Caratteristica peculiare della località di Casemurate è di essere sorta all’incrocio di due strade di grande transito, la via Cervese (o del sale), che collega ancora oggi Forlì al litorale adriatico, e la via Dismano, che, solcata in passato da pastori transumanti e mercanti dell’ambra, univa Ravenna a Cesena e si inoltrava poi verso i passi appenninici, diretta verso la terra degli Umbri e degli Etruschi. Affiancata ora come un’ombra dalla strada europea E45.
Questo incrocio è sempre stato “pericoloso” perché il controllo di questo importante sito ha attirato l’attenzione di poteri vicini (Arcivescovi di Ravenna, Comune di Cesena, Onesti di Bertinoro, Ordelaffi di Forlì) e lontani (Imperatori germanici e Papi romani). Le passioni politiche non si sono mai sopite e sono rimaste accese per secoli, fino a quando il plebiscito del 1860 ha decretato l’annessione di questo territorio al Regno d’Italia.
La due guerre mondiali e la lotta antifascista hanno poi cementato gli animi e fatto recuperare l’importante snodo commerciale.
La realizzazione e la recente inaugurazione del nuovo ponte sul Bevano, alla presenza contemporanea delle autorità civili (il Presidente di Provincia di Forlì-Cesena Enzo Lattuca, l’Assessore di Forlì Paola Casara), religiose (don Antonio Ferrari della parrocchia di Casemurate e di don Mario Colombo della parrocchia di Pievequinta, entrambe appartenenti alla Diocesi di Ravenna-Cervia) e dei rappresentanti del locale Comitato di quartiere di Pievequinta-Caserma-Casemurate (Luigi Lelli), hanno simboleggiato la collaborazione tra i vari enti, per volontà di persone che non vogliono più fronteggiarsi ma migliorare anche le terre di confine.