Morrone: «Prima di battere cassa Bonaccini deve ristrutturare la sanità regionale»

Jacopo Morrone in Regione

È certo che non possiamo appoggiare la proposta di legge alle Camere della Giunta Bonaccini che serve solo a battere cassa pretendendo dal governo più risorse senza che si prospetti a monte una riorganizzazione strutturale del sistema sanitario regionale per bloccare gli sprechi e risolvere i gravi problemi gestionali e amministrativi che emergono in modo clamoroso”. Il parlamentare della Lega Jacopo Morrone in un intervento pronunciato oggi a Bologna, durante la seduta della commissione regionale Politiche per la salute sul “Progetto di proposta di legge alle Camere recante “Sostegno finanziario al Sistema sanitario nazionale a decorrere dall’anno 2023”, non ha risparmiato commenti critici nel merito e nel metodo, pur non esimendosi dal suggerire una ‘pars costruens’.

È assurdo che l’assessore Raffaele Donini scarichi sull’attuale governo problemi di cui sono responsabili i governi del decennio precedente. Evidente, quindi, la strumentalità del Pd che lancia una mobilitazione anche a livello territoriale per sostenere la proposta, mentre dovrebbe dare avvio a una profonda autocritica. Dopo anni di silenzio complice nei confronti di ‘governi amici’, la giunta Bonaccini si sveglia pretendendo nuove risorse dal sistema sanitario nazionale. E lo fa, naturalmente, quando al governo c’è il centrodestra che, in controtendenza con il passato, ha immesso nel fondo sanitario nazionale 2 miliardi di euro in più. Ci chiediamo dove fosse Donini quando, dal governo Monti in poi, la sanità ha perso risorse che le sarebbero state destinate pari a 37 miliardi di euro” insiste il parlamentare leghista.

Non ci sono scusanti. Il disavanzo registrato nel 2022 dalla Regione Emilia Romagna – ha affermato Morrone – appare sproporzionato perfino rispetto ad altre regioni che hanno avuto un impatto covid simile ma con servizi sanitari più virtuosi. Il problema, dunque, è prioritariamente quello dell’efficientamento del sistema che evidentemente ha un costo molto maggiore rispetto ad altre realtà che garantiscono di fatto servizi altrettanto eccellenti. La sanità è finanziata dallo Stato ma chi spende è la Regione e se spende male la colpa non è dello Stato. A Donini ricordiamo quindi che sarebbe giusto e morale, prima di chiedere nuove risorse, ristrutturare il sistema sanitario efficientandolo e razionalizzandolo, mettendo la parola fine agli sprechi, alle assunzioni ‘politiche’, alle promesse, alla propaganda, ai tagli lineari ai servizi”.

Morrone ha poi ricordato le proposte avanzate dalla Lega in Regione per efficientare la sanità. Per esempio, il progetto di legge discusso in Aula nel giugno scorso, presentato da Daniele Marchetti come primo firmatario, con l’obiettivo di avviare una vera riforma del Servizio sanitario regionale. “Avete bocciato l’unica proposta di riforma valida presentata in questi ultimi tempi, che prevedeva anche un efficientamento degli apparati amministrativi e tecnici – ha concluso Morrone – la responsabilità della situazione è dunque tutta vostra. Ci troverete tuttavia disponibili a sostenere l’insediamento di un tavolo con le minoranze e con tutti gli attori coinvolti per disegnare un nuovo modello di sanità dell’Emilia-Romagna.  Questa è la nostra ultima chiamata per concorrere a concretizzare un servizio sanitario veramente sostenibile”.

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