“Gli Stati Generali sull’alluvione sono un momento prevalentemente tecnico, di riflessione e di condivisione di elementi utili che devono fare scaturire considerazioni da parte di Comune, Regione e Governo, con l’obiettivo principale di creare le migliori condizioni possibili di relazione tra i livelli istituzionali, per riuscire a mettere in campo misure efficaci per la ripartenza con l’obiettivo da perseguire della sicurezza dei territori”. Lo ha sottolineato nell’introduzione ai lavori lunedì l’assessore all’ambiente del Comune di Forlì, Giuseppe Petetta di Forza Italia, che ha ringraziato il ministro per la partecipazione.
Per vincere la sfida della ricostruzione, secondo l’esponente del governo Pichetto Fratin “non servono le pacche sulle spalle, ma il Governo deve essere a fianco dell’Emilia-Romagna e delle popolazioni colpite e le risorse complessive finora stanziate alla struttura commissariale superano i 600 milioni”. Tuttavia, per il ministro dell’Ambiente “l’altro grande fronte è l’adattamento, dopo aver ripristinato tutto nel migliore modo possibile: dobbiamo essere in condizione di raccogliere le acque, vuol dire raccoglierne quando piove tanto, per non farle defluire di colpo (e in Romagna c’è una discesa quasi diretta dall’Appennino), e averle quando c’è siccità”.
Pichetto Fratin ha citato il caso della “Spagna che raccoglie il 37% dell’acqua piovana, noi l’11%”. Ed ancora: “Servono poi aree di esondazione, terreni agricoli esondabili in cui è previsto l’indennizzo”. Per il ministro la mancanza di fondi non è in realtà un problema: “Ho spostato oltre un miliardo dal Pnrr ai fondi di inclusione, operazione che ci permette di dare copertura completa a opere da terminare, che non sarebbero mai state completate entro i termini del Pnrr. Per quanto riguarda i fondi strutturali 2014-2022, a fatica si era raggiunto a spenderne il 50%, non è una questione di disponibilità di risorse per investimenti”. Per la deputata e coordinatrice regionale dell’Emilia Romagna di Forza Italia, Rosaria Tassinari, “la partecipazione del ministro dell’ambiente dimostra la vicinanza del governo ai territori alluvionati”.
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A questa giunta piacciono gli Stati Generali, di solito li fa chi si sente sorpassato dai fatti e ha bisogno di dire che sta studiando. Chi li faceva spesso ” Nel Regno di Francia prima della Rivoluzione, l’assemblea generale dei rappresentanti dei 3 ordini o Stati (clero, nobiltà e ‘terzo Stato’, ossia la borghesia). Gli S. furono convocati per la prima volta dal re Filippo il Bello il 10 aprile 1302 nella chiesa di Notre-Dame a Parigi “.