Ieri è stato consegnato a Giuseppe Vespignani, presidente della Fondazione Istituto Prati di Forlì, un assegno di 2.500 euro, pari alla somma raccolta durante le iniziative di presentazione del libro “U n è mai temp par murì”, che contiene una selezione di zirudële di Mario Vespignani. “I vari appuntamenti che sì sono tenuti hanno fatto registrare un successo oltre le più rosee previsioni – dicono Ennio Gelosi, Leonardo Michelini, Giuseppe Schiumarini e Gabriele Zelli, che hanno curato la stesura del volume, e Mario Proli che ha scritto una delle prefazioni -. Considerato che alcuni altri saranno in programma per i prossimi mesi contiamo di proseguire nella nostra attività di conoscenza e promozione dell’opera di Mario Vespignani, decano dei giornalisti forlivesi, poeta, scrittore e cultore del dialetto romagnolo. Nel contempo ci sarà la possibilità di effettuare prossimamente una nuova donazione al benefico ente forlivese“.
La somma donata verrà utilizzata dalla Fondazione Istituto Prati per sostenere i progetti della Caritas diocesana di Forlì-Bertinoro a favore degli alluvionati. Va sottolineato che il ricavato ottenuto fino ad ora è il frutto di una sinergia che i curatori hanno favorito con l’ausilio di alcune persone impegnate nell’opera di conoscenza e diffusione della cultura dialettale romagnola, nonché della disponibilità dei familiari di Mario Vespignani, come la figlia Mariangela, il fratello Giuseppe e il nipote Carlo.
Diversi i momenti organizzati nel territorio per presentare l’opera e l’attività del poeta che hanno riscosso l’apprezzamento del pubblico. Nella organizzazione di queste iniziative vanno sicuramente menzionate e ringraziate per il loro sostegno: Radames Garoia, Nivalda Raffoni, Giuseppe Brunelli, Loretta Fiumana e Francesco Nardi che hanno declamato con perfetta dizione, in circostanze diverse, diverse poesie e zirudelle di Vespignani. Vanno poi citati Tiziana Catani e Dervis Castellucci che hanno messo a disposizione due audiovisivi con alcune delle interviste realizzate con Mario, nonché il Trio Iftode che in alcune serate ha eseguito brani della tradizione romagnola.
E per ultimo ma non in ordine di importanza vanno evidenziati gli intermezzi musicali di Claudio Molinari – con testi sempre di Mario Vespignani – i quali hanno rallegrato e fatto conoscere anche questo aspetto della sua produzione letteraria. “Il positivo riscontro delle iniziative svolte e l’apprezzamento del libro da parte di tante persone – aggiungono i curatori – sono per noi un segnale che la memoria di Mario a otto anni dalla morte è viva e diffusa“.