Uno sdoppiamento piccolo, ma significativo per Mattoncinoteca4All. Venerdì scorso i volontari della Mattoncinoteca di Forlimpopoli, capitanati dal “tecnico” Emanuele (anni 12), hanno approntato un nuovo punto di gioco coi mattoncini da costruzione più famosi del mondo. Il luogo è insolito, ma veramente significativo: il salotto dell’Hospice alla Casa della Salute di Forlimpopoli. Obiettivo: permettere ai piccoli in visita ai degenti di giocare con i loro cari ricoverati, ricreando, anche in un luogo emotivamente difficile, un piccolo spazio di normalità.
«L’idea – spiegano la sindaca Milena Garavini e l’assessore ai Servizi Sociali e Sanità Elisa Bedei – è nata durante la manifestazione “Una piega per l’Hospice” alla Segavecchia. Abbiamo pensato che se è vero che l’Associazione degli “Amici dell’Hospice” esce dalla struttura per partecipare agli eventi della città, poteva anche la città fare qualcosa per l’Hospice, dentro la Casa della Salute. E così – in sinergia con Heart4Children che è partner del Gruppo Lego per progetti educativi e di solidarietà – abbiamo pensato di portare un briciolo di quella spensieratezza, di quella felicità, di quei colori che da ormai un anno animano la nostra città col progetto “Giocopopoli”, avviato grazie alla preziosa collaborazione con Heart4Children stessa. Ovviamente sappiamo che il punto di gioco è solo una goccia nel mare complesso di emozioni che si vivono in un Hospice, ma strappare anche solo un sorriso ai degenti del reparto di cure palliative e ai loro cari in visita, sarebbe un successo. Per questo ringraziamo anche il direttore del Reparto, il dottor Maltoni, e tutto il personale dell’Hospice, a partire dalla coordinatrice Samanta Fabbri che ci ha concesso lo spazio e ci ha permesso di portare alcune delle installazioni pensate per l’Hospice dai nostri volontari. Nell’angolo di Mattoncinoteca saranno disponibili anche tantissimi mattoncini per attività di gioco libero e creativo».
«Da sempre il nostro sforzo è che l’Hospice possa essere definito, come faceva l’infermiera inglese fondatrice di queste “case di ospitalità”, un “luogo di vita”. In questo senso l’installazione di costruzioni e la libera possibilità di farne di nuove, contribuisce sia alla “bellezza” del luogo, che alla corresponsabilità di contribuire a costruirlo» spiega il dottor Maltoni direttore dell’Hospice, esperto in cure palliative. «Siamo quindi gratissimi alla Mattoncinoteca di aver individuato l’Hospice come un luogo che si potesse giovare di questa opportunità. Anche piccoli e giovanissimi familiari potranno avere qualche momento di leggerezza e progettazione “a colori”, pur rimanendo fisicamente vicini e affettuosi ai familiari che dovessero essere ospitati nella struttura. Si tratta, peraltro, di un’iniziativa assolutamente innovativa, che vorremmo presentare anche negli ambienti di cure palliative, e un’occasione di possibile socializzazione per bimbi, familiari e pazienti».