La sezione Unsi di Forlì organizza un’esposizione alla RSA Zangheri

gianfranco chiti

La Sezione di Forlì dell’Unione Nazionale Sottufficiali Italiani e la RSA Pietro Zangheri, realizzano una mostra espositiva a cura dello storico Marco Nardini, sabato 7 settembre alle ore 10,30, per illustrare il percorso di frate Gianfranco Chiti, un uomo che ha cambiato per tre volte la sua vita, postulato dall’associazione dei suoi ex allievi che porta il suo nome.

Gianfranco Chiti da Gignese (VB), entra in accademia giovanissimo nel 1936 e né uscì nel 1941 durate il pieno svolgimento del secondo conflitto. Inviato con il grado di sottotenente dei granatieri sul fronte albanese prima e su quello russo poi, si distinse oltre che per le azioni belliche al comando dei suoi uomini, anche per una azione di recupero di un commilitone ferito osteggiata dai superiori che lo davano per spacciato ed a rischio della propria vita, dalla quale è derivata la citazione “Ero sicuro che saresti venuto” tratta dall’espressione di ringraziamento ricevuta dal commilitone soccorso e salvato.

Il termine del conflitto l’8 settembre lo vede aderente alla Repubblica di Salò ancorchè spendendosi per la salvaguardia dei gruppi di partigiani ed ebrei. Dopo un periodo in un campo di prigionia dove la fede in Dio, inizia a pervaderlo, viene più tardi reinserito nel servizio attivo con il grado di tenente colonnello al comando dei granatieri e più tardi assumerà il comando della Scuola dei Sottufficiali di Viterbo, esprimendo verso gli allievi quelle doti di sensibilità umana e paterna fermezza che gli stessi non hanno mai dimenticato.

Al termine del servizio decide di abbracciare la vita clericale, indossando il saio Francescano con il quale viene ordinato sacerdote ed assegnato a Viterbo e più tardi ad Orvieto dove restaura con l’aiuto dei suoi colleghi granatieri più giovani il Convento di San Crispino, che riporta a nuova vita dopo anni di abbandono collocandolo quale frequentatissimo luogo di culto del territorio e dove a causa di un incidente automobilistico durante l’attività pastorale perde la vita. Nel maggio 2015 è stata aperta la causa di beatificazione ed Il 30 marzo 2019 nel Duomo di Orvieto.

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