“Un’alleanza tra le società di gestione dell’aeroporto Ridolfi di Forlì e Fellini di Rimini? Non sono d’accordo con la proposta fatta dal presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi“. Inizia così la riflessione del direttore di Ascom-Confcommercio Forlì, Alberto Zattini, dopo le recenti esternazioni pubbliche dell’ex sindaco di Cesena. “Per quale motivo la proposta di Lucchi trova contraria Ascom? Gli investimenti fatti nell’aeroporto di Forlì sono di natura privata. Non ci risulta che nella compagine sociale della società di gestione – F.A. srl – ci siano anche associazioni o Legacoop nello specifico“.
Ne consegue che “le scelte deve farle chi si assume il rischio imprenditoriale mettendoci i soldi. L’idea di alleanze, fusioni, integrazioni tra i gestori spetta solo a loro, non alla politica o al mondo economico, a meno che questo, ripeto, non metta soldi negli scali e si assuma dei rischi in prima persona“. Ancora. “La famiglia Silvestrini ha investito soldi propri, rischiando in prima persona, per riaprire e rilanciare l’aeroporto. Confcommercio e Confesercenti di Forlì, Cesena e Ravenna hanno pure loro investito concretamente, creando una società di promo-commercializzazione turistica. E dobbiamo sentirci dire da chi non ha messo un euro quali strategie imprenditoriali seguire? Gli scali competono sul libero mercato, dove vince chi offre il prodotto migliore“.
Seguendo questo filone, il direttore di Ascom aggiunge che va ricordato l’investimento di Fondazione Cassa dei Risparmi e Comune di Forlì sul Tecnopolo. “Ribadisco: chi ci ha creduto lo ha fatto concretamente. La sensazione è che su questa partita qui ci sia un gioco più politico che strutturale. Invocare la collaborazione tra gli aeroporti come va inteso altrimenti? Quindi, guardiamo a chi si sta spendendo in prima persona. Troviamo inaccettabile che un soggetto esterno venga a dirti come spendere i tuoi soldi“. Bene poi le parole pronunciate da Mauro Bolla, country manager per l’Italia di Ryanair davanti agli studenti dell’Istituto aeronautico. “Un intervento che va lodato, perché ha ribadito la volontà della compagnia di investire sia nel Ridolfi, che nel territorio in termini di assunzioni“.
La seconda cosa che Zattini precisa è che “se l’idea è quella di ragionare con le stesse modalità con le quali è stata creata l’Ausl Romagna, come organizzazione qualche perplessità la nutriamo, visto che l’azienda sanitaria unica fa acqua da tutte le parti (specie quelle relative alla sostenibilità economico-finanziaria)“. Il progetto dell’azienda sanitaria romagnola “venne calato dall’alto, e il nostro territorio fece, di fatto, da ‘cavia’ per un esperimento che non deve aver convinto molto i manager e la politica di allora, visto che in Emilia non è stato replicato…”.
Tornando al tema turismo, “per quanto riguarda il territorio di Forlì-Cesena, le preoccupazioni sono legate agli investimenti, che nessuno sta facendo in quantità adeguata, specialmente la Regione Emilia Romagna. All’assessore regionale al turismo, Andrea Corsini, avevamo chiesto di avere un occhio di riguardo per le realtà dell’entroterra. Ci sembra che l’attenzione sia stata invece data – come accade da anni a questa parte – alla vicina riviera, che da sempre ha numeri straordinari. In qualche modo ci sono due canali: uno privilegiato, la costa, l’altro a volte dimenticato come l’entroterra. Lo chiediamo da anni e continueremo a chiederlo: serve un’inversione di rotta“.