“Il Pd forlivese si unisce alla richiesta avanzata in Parlamento dalla Segretaria Elly Schlein per un’immediata tregua umanitaria nel conflitto tra Israele e Palestina. Le immagini che giungono continuamente dal fronte della striscia di Gaza, avvalorate dalle testimonianze di Unicef e OMS, raccontano di un’escalation di violenza che lascerà segni indelebili nelle popolazioni di quei territori, composta al 40% da minori”. Si apre così l’ordine del giorno condiviso lunedì sera dalla Direzione territoriale del Pd forlivese.
“Le vittime e i feriti da entrambe le parti sono migliaia e, anche tra gli ostaggi israeliani, è alto il numero dei bambini. Decine gli ospedali colpiti, centinaia le scuole danneggiate o distrutte. A Gaza mancano acqua potabile, carburante ed elettricità. Non sono più garantiti i servizi igienici essenziali e l’OMS ha lanciato l’allarme sul rischio di una “catastrofe sanitaria”. Consideriamo un grave errore da parte dell’Italia non aver votato la risoluzione ONU per una immediata tregua umanitaria, necessaria a salvare la popolazione civile della striscia – continua -. È urgente e necessario riaprire il processo di pace e riprendere il progetto “due popoli, due Stati” colpevolmente abbandonato da anni dalla comunità internazionale”.
“Ribadiamo la netta e ferma condanna all’attacco terroristico di Hamas dello scorso 7 ottobre e la richiesta della liberazione senza condizioni degli ostaggi israeliani. Israele ha diritto a difendersi, ma non colpendo indiscriminatamente la popolazione civile palestinese e violando il rispetto dei confini imposti dalle convenzioni alla base del diritto internazionale umanitario”, si legge ancora nel documento del Pd forlivese.
“L’intervento delle istituzioni internazionali è tanto più necessario dal momento che il conflitto rischia di ampliarsi ulteriormente, con effetti ancora più drammatici e incontrollabili. Dobbiamo schierarci da una parte sola, quella di chi chiede che tacciano le armi, che si rispetti il diritto internazionale, che si ponga fine ad uno strazio di vite intollerabile. Per questo, vogliamo rivolgerci a tutto il mondo democratico, politico, civico, associazionistico del nostro territorio: diamo vita insieme ad una mobilitazione per la pace in medio-oriente. Chiediamo che si aprano corridoi umanitari per mettere in salvo la popolazione. Chiediamo al nostro governo, alla nostra Unione Europea e alla Comunità internazionale, di mettere in campo tutti gli strumenti possibili per combattere ed isolare Hamas e farsi contestualmente carico della causa palestinese, nel segno della soluzione “due popoli, due stati”. Non possiamo rimanere in silenzio. Non possiamo restare indifferenti”, conclude l’Odg.