Inaugurazione della nuova Chirurgia senologica di Forlì

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La Chirurgia senologica Forlì-Ravenna, diretta da Annalisa Curcio, dal 2019 svolge la sua attività nelle sedi di Forlì-Cesena, Ravenna e Faenza con un’équipe trasversale, unica e dedicata esclusivamente ad interventi di chirurgia mammaria oncologica e ricostruttiva. Il nuovo reparto, inaugurato oggi, si trova al quinto piano del Padiglione Morgagni dell’Ospedale di Forlì, è dotato di 12 posti letto di degenza, di 2 nuove sale operatorie e di un’area ambulatoriale dedicata con due ambulatori chirurgici, di cui uno per la dermopigmentazione dell’areola nelle pazienti sottoposte a ricostruzione mammaria post-mastectomia totale.

Nel 2022 sono stati eseguiti 900 interventi di chirurgia oncologica della mammella di cui 548 a Forlì-Cesena e quasi 200 interventi di chirurgia ricostruttiva, grazie all’integrazione nell’equipe di chirurghi plastici dedicati che eseguono interventi di ricostruzione protesica immediata con le tecniche ricostruttive più attuali. Nell’UO di Chirurgia senologica, sede di Forlì, è stato ideato e condotto lo studio clinico prospettico sull’utilizzo della matrice dermica di derivazione umana decellularizzata (MODA) prodotta dalla Banca della cute di Cesena, diretta dal professor Davide Melandri, nella ricostruzione mammaria, oggetto di un’importante pubblicazione scientifica. Rappresenta il primo centro europeo in cui viene eseguita la ricostruzione diretta con protesi e matrice biologica di derivazione umana (MODA).

L’UO di Chirurgia senologica nella sede di Forlì è il Centro di riferimento per la chirurgia di riduzione del rischio per le donne, portatrici di varianti patogenetiche che predispongono allo sviluppo di tumori della mammella e dell’ovaio, che non presentano ancora la malattia, alle quali è necessario poter assicurare il miglior risultato cosmetico.

L’Istituto Oncologico Romagnolo ha donato circa 55.000 euro per il progetto di umanizzazione degli spazi, che è stato realizzato con opere d’arte e con pannelli luminosi al soffitto dando luminosità e colore agli ambienti, il restyling e la riqualificazione ambientale ha reso questi luoghi di cura più accoglienti e confortevoli per le donne, per i loro familiari e per i professionisti che trascorrono gran parte del loro tempo quotidiano negli ambienti ospedalieri.

L’obiettivo del progetto è rendere migliore la percezione della malattia e di porre più attenzione all’accoglienza delle pazienti e dei loro familiari nei luoghi della cura, ponendo al centro la persona con i suoi bisogni psicologici e relazionali e non solo la malattia. La qualità ambientale può migliorare inoltre le performance dei professionisti e questo rappresenta un elemento essenziale per garantire l’efficacia e la qualità dell’assistenza.

La scelta dell’arte racchiude in sé diversi significati affini al nostro lavoro e alla nostra chirurgia, è mirata a sottolineare l’importanza della bellezza (ripristino della propria integrità fisica e dell’immagine di sé dopo un trattamento chirurgico che interessa una parte significativa del corpo di una donna), il significato della comunicazione (l’opera d’arte è l’espressione più elevata dell’interiorità e dell’animo umano) e della cura come arte del riguardo e dell’attenzione alla persona considerata nella sua interezza. L’intervento per il nuovo reparto è stato finanziato per 2,9 milioni di euro con finanziamenti statali e regionali.

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