Morgagni: «Il bilancio partecipativo senza la partecipazione della giunta Zattini»

morgagni e calderoni Forlì e Co

«La sfida della ricostruzione post-alluvione impone a chi governa un profondo mutamento delle priorità politiche e di spesa e la messa in discussione di vecchie logiche e schemi. L’urgenza di mettere in sicurezza il territorio e di adattare infrastrutture e reticolo idrografico agli effetti del mutamento climatico implica un nuovo modo di pianificare lo sviluppo urbanistico -commerciale, produttivo e degli insediamenti umani- e assicurare una corretta gestione delle reti fognarie. I gravi contraccolpi economico-sociali dell’alluvione, inoltre, esigono un differente utilizzo delle risorse, che dovrebbero essere impegnate per progetti di coesione sociale e per favorire la ripartenza di aziende, produttori agricoli e attività commerciali; un’impresa difficile, che richiede una collaborazione fra istituzioni, parti economiche e sociali, esperti e portatori di interesse» osserva Federico Morgagni consigliere comunale e capogruppo di Forlì & Co.

«Il presupposto indispensabile di questo percorso è che venga portato avanti con il coinvolgimento dei cittadini, i quali vanno resi protagonisti della ricostruzione. Del resto sono stati proprio quartieri e associazioni a svolgere un ruolo decisivo nella fase emergenziale dell’alluvione, in parte anche surrogando ritardi delle istituzioni. Si tratta dunque di soggetti pienamente titolati ad essere parte di questi processi, forti inoltre di una significativa legittimazione e capacità di rappresentare le esigenze delle comunità. Forlì avrebbe potuto fare da apripista in questo percorso di coinvolgimento, semplicemente applicando le previsioni del suo Regolamento dei quartieri che, grazie alla battaglia condotta dalle opposizioni al tempo della sua approvazione nel 2021, prevede la possibilità di sperimentare modalità di bilancio partecipativo per l’individuazione di progetti strategici e prioritari in modo condiviso» insiste Morgagni.

«L’istituto del bilancio partecipativo, peraltro, è riconosciuto e finanziato da un’apposita legge regionale, che definisce anche i criteri con cui tali esperienze debbono realizzarsi: durata non occasionale, coinvolgimento sia dei singoli che dei quartieri o portatori di interesse, realizzazione di una prima fase di informazione e formazione, indi di progettazione condivise e votazione pubblica. Il nostro Comune, superate le prime settimane emergenziali dopo l’alluvione, avrebbe quindi potuto avviare un percorso di questa natura, colmando una mancanza che già lo scorso anno aveva suscitato diffuse proteste. Ma purtroppo, esattamente come nel 2022, Zattini e Giunta si sono sottratti ad ogni istanza di partecipazione autentica, ripiegando tardivamente su pochi singoli incontri, coinvolgenti ciascuno diversi quartieri insieme, nei quali gli amministratori si sono limitati ad una autodifesa per quanto non fatto negli anni passati e a vaghe promesse per il futuro.
Una sorta di tour elettorale anticipato, dunque, senza nessun reale spazio di condivisione e men che meno di partecipazione, del resto svolto in un momento dell’anno in cui il bilancio preventivo del Comune è già pressoché chiuso» conclude Federico Morgagni capogruppo Forlì e co.

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