“Per questa Amministrazione la funzione di Polizia Locale deve rispondere a logiche municipali, mentre la gestione in Unione procede in maniera globale e autoreferenziale: c’è una sostanziale divergenza di visione. Da inizio mandato ho ribadito il concetto tutte le volte che ho potuto e adesso la coerenza impone di passare dalle parole ai fatti“, così il sindaco di Castrocaro Terme e Terra del Sole Francesco Billi ha introdotto durante il Consiglio Comunale del 29 novembre l’atto di indirizzo che rappresenta di fatto un via libera politico per ristrutturare il servizio dei vigili internamente all’ente.
“Ci tengo a precisare che non siamo contrari a forme associative fra Comuni, spesso indispensabili per far fronte alle sfide attuali, ma l’Unione ha un senso laddove fa la forza. Diversamente occorre cercare percorsi alternativi per non disperdere importanti risorse“. Il Primo Cittadino ha poi approfondito alcune motivazioni pratiche della scelta: “Non si tratta solo di controllare i divieti di sosta, ma di pianificare efficacemente risposte a problematiche complesse che vanno dagli eccessi di velocità in centro urbano, alla collaborazione con gli uffici municipali, dalla sorveglianza per il decoro, alle attività notturne. Tutti aspetti necessari per migliorare il controllo del territorio, ma che impongono conoscenza delle dinamiche locali e dei luoghi, nonché continuità di rapporto con gli agenti. Il sistema attuale, invece, non garantisce nulla di tutto ciò poiché si basa su premesse diverse, tant’è che ai vigili non è consentito manovrare il Gonfalone Comunale, ma solo quello dell’Unione“.
Venendo alle implicazioni economiche dell’operazione: “Come Comune ci sono stati indicati costi per 215.000 euro nel bilancio preventivo 2024, senza considerare eventuali progetti serali che, nel 2023, hanno comportato un impegno di ulteriori 4.000 euro. Queste cifre ci consentono di valutare diversi scenari per riorganizzare il servizio nell’interesse della cittadinanza“. Infine una riflessione sull’Unione dei Comuni: “Abbiamo grande stima per gli agenti di polizia locale ed anzi vorremmo valorizzarne l’operato e la professionalità, così come riteniamo che l’Unione dei Comuni Forlivesi dovrebbe concentrarsi su ambiti più pertinenti alla dimensione sovracomunale. L’indirizzo che abbiamo assunto in Consiglio Comunale, comunque, è previsto dai termini della convenzione e ci consentirà di lavorare d’ora in poi per dettagliare autonomamente questa riorganizzazione“.
Molto acceso il dibattito fra i Gruppi Consiliari su un tema sentitissimo dalla popolazione. Compatta la posizione della maggioranza espressa dal Capogruppo Daniele Vallicelli: “Il nostro gruppo apprezza il coraggio politico per reagire all’immobilismo di fronte a problemi ormai conclamati. Condividiamo inoltre le motivazioni alla base della scelta: il radicamento degli agenti nel territorio è fondamentale e la polizia locale rappresenta un servizio strategico che dovrebbe agire in totale sintonia con le amministrazioni per il perseguimento di obiettivi programmatici e per superare insieme criticità che sono diverse da Comune a Comune. I soldi che investiamo sono quelli dei nostri cittadini e a loro dobbiamo rispondere anche assumendoci delle responsabilità. Del resto in tanti ricordano con nostalgia i tempi in cui i vigili erano un riferimento costante del paese“.
Contrario il voto della Capogruppo PD Patrizia Campacci: “L’Amministrazione prende le sue decisioni politiche e questo è legittimo, ma su temi così importanti ci vorrebbe maggior condivisione con la minoranza. Per questo il voto del PD sarà contrario sul metodo e non sul merito. Parliamo di temi trasversali per i quali si potrebbero trovare convergenze, perciò propongo una commissione consiliare sul ruolo dell’Unione e sulle sue prospettive che ci riguardano da molto vicino“. Critica anche la posizione dell’ex sindaca Marianna Tonellato, risoltasi in un voto di astensione del Gruppo Insieme per Crescere.
“Che l’Unione dei Comuni e il Servizio di Polizia Locale siano problematici e necessitino di soluzioni, è fuori discussione. Ma la delibera che è passata in Consiglio comunale, e che prevede il recesso dal servizio e la riorganizzazione per il solo Comune di Castrocaro, non permette di fare nessuna valutazione. Non c’è uno studio preliminare dei costi: costerà meno, di più? Non è dato saperlo. Non è specificato quanti dipendenti potrà permettersi il nostro Comune: 4, oppure di più o di meno? Cosa prevede la nostra pianta organica? Come sarà possibile garantire il servizio notturno (che richiede risorse umane ed economiche molto importanti)? Con quali mezzi? Con quali auto? Con quale strumentazione (es. autovelox, attualmente prestato da Forlì). Chi li comprerà? Insomma, di solito le decisioni si prendono dopo aver fatto uno studio approfondito sui costi e benefici. Questo invece è un salto nel buio, con l’aggravante di non averlo condiviso con consiglieri e cittadini. Perché ottenere una toppa peggiore del buco è un attimo” precisa il Gruppo Consigliare Insieme per Crescere Tonellato, Minati e Piazza.