Sabato 13 gennaio alle ore 21,00 al Teatro Comunale di Predappio “Arle-Chino traduttore-traditore di due padroni” con Shi Yang Shi di Cristina Pezzoli e Shi Yang Shi con la regia di Cristina Pezzoli e riallestimento Andrea Lisco, scene e costumi Rosanna Monti, clown coach Rosa Masciopinto.
Vincitore del Premio “Teatro Nudo Noh’ma – Teresa Pomodoro” (dedicato al teatro quale elemento di crescita civile e sociale), questo spettacolo con Shi Yang Shi è la prima produzione teatrale italiana con un protagonista di origine cinese, recitata in due lingue. Grazie allo “yuanfen” (il fato, nella cultura cinese), Yang ha conosciuto il grande Ferruccio Soleri e ha usato proprio la sua maschera di Pantalone per l’audizione alla Scuola di Teatro “Paolo Grassi”.
‘Yang è nato a Jinan, nel Nord della Cina, nel 1979. A 11 anni è arrivato in Italia insieme alla madre: è stato lavapiatti, venditore ambulante di erbe e unguenti cinesi sulle spiagge, studente bocconiano, traduttore simultaneo per ministri, imprenditori e registi internazionali di cinema; attore di teatro, tv e cinema, e recentemente, inviato speciale de “Le Iene”. Yang è un cinese alto: 189 cm. Yang è un cinese bello. Yang non sa chi è. Come molti ragazzi di seconda generazione conosce poco sia la storia della sua ‘vecchia patria’ che della nuova; è abitato da brandelli e macerie di identità e culture, ma obbligato a trovare nuovi equilibri e sintesi tra la cultura del luogo in cui é nato e quella di dove é cresciuto. Sono cinese perché sono nato in Cina o italiano perché sono cresciuto in Italia?
A proposito di “Arle-Chino”, grazie al “Yuanfen” (il fato, secondo la cultura cinese) Yang ha conosciuto Ferruccio Soleri e usato proprio la sua maschera del pantalone per l’audizione alla P.Grassi, abbandonando la Bocconi a 4 esami dalla laurea. E come “servitore” del dialogo interculturale, è stato in prima linea a Prato per 7 anni grazie al progetto Compost guidato da Cristina Pezzoli. Il clown che è in lui e che è alla base del suo essere crocevia di identità spezzate ha spezzato a sua volta la parola italiana “Arlecchino”, dandogli un nome giocoso con gli occhi a mandorla…Il pezzo finale dello spettacolo “Arle-Chino: Traduttore Traditore di due padroni”, è un litigio tra i fondamentalismi culturali di cui Yang, come tante seconde generazioni in Italia e nel mondo, è oggi testimone, suo malgrado. La tragicomicità dei questo tipo di teatro sociale aiuta a riflettere sulle ragioni dei Nemici ( che non si capiscono per lingua e mentalità e sono costretti a vivere insieme) e all’importanza di fare pace con se stessi in un “mondo-corpo” dalle identità plurime.
Biglietti: intero € 20, ridotto € 15. Prevendite online: intero € 21, ridotto € 16. Info: 0543/1713530, 3397097952, 3479458012.